All’Università di Perugia nasce una nuova cattedra dedicata all’intelligenza artificiale

Nasce all’Università degli Studi di Perugia una cattedra in intelligenza artificiale unica al mondo. L’ispirazione arriva da Reid Hoffman, fondatore di LinkedIn, uno degli investitori più noti della Silicon Valley (ha investito in 37 startup di AI, tra cui anche OpenAI). Il corso, in partenza da fine settembre, si chiamerà “Technology and Universal Humanities”. L’obiettivo: accompagnare il nuovo Rinascimento che stiamo vivendo. Attirerà accademici, filosofi, economisti da ogni angolo del mondo. Il cuore resterà in Umbria, ma il corso è itinerante, oggi a Perugia, domani chissà a Parigi, dopodomani a Stanford. È aperto a tutti gli studenti di tutte le facoltà. E a ognuno di noi.

L’idea è del rettore dell’Università di Perugia, luogo dove si sono laureati Papi e Premi Nobel, uno degli atenei più antichi del mondo. Lui è Maurizio Oliviero, giurista, a maggio ha conferito un dottorato honoris causa in Scienze Umane proprio a Reid Hoffman.

«La lectio doctoralis che Hoffman ha tenuto quel giorno è stata un’occasione straordinaria per iniziare a farci delle domande» spiega il rettore. «Ha pronunciato una frase in latino, attribuita al generale Annibale e al filosofo Francis Bacon. “Aut viam inveniam, aut faciam: troverò una strada o ne costruirò una”. Con l’intelligenza artificiale, gli esseri umani hanno la stessa opportunità. Possono trovare una strada o costruirne una. Allora ci siamo chiesti: come affrontare questa rivoluzione in modo universale, ossia tenendo conto non solo della scienza ma anche delle sensibilità culturali presenti in qualsiasi latitudine del Pianeta?».

In occasione del dottorato a Reid Hoffman, l’imprenditore del cachemire Brunello Cucinelli ha organizzato un simposio dedicato a tecnologia e anima nella sua Solomeo, piccolo borgo vicino a Perugia. Riunendo qui, oltre a Hoffman, le menti più brillanti del Pianeta. «Ho letto la sua lectio 50 volte e mi ha cambiato la vita» ha raccontato ieri Cucinelli, durante la conferenza stampa al Teatro Piccolo di Milano, dove ha presentato il suo nuovo sito, Solomei.ai, che contamina la tecnologia con l’umanesimo. Il sito è stato presentato in anteprima anche a Hoffman stesso. «Ne sono rimasto colpito perché siete riusciti a unire genio umano e AI – ha detto l’imprenditore americano in un video messaggio. «Mi piace immaginare l’intelligenza artificiale come una città, una grande metropoli da esplorare, attraversare, dove possiamo portarci a casa qualcosa di ciò che vediamo, intrecciandolo con le nostre vite. Potrà essere uno dei luoghi più importanti del nostro mondo. Ma siamo ancora agli inizi…»

La cattedra avrà tre caratteristiche principali: sarà transnazionale, multidisciplinare e dinamica. «Coinvolgerà accademici ed esperti da tutto il mondo – continua il rettore. Non solo scienziati puri, ma anche founder, economisti, filosofi. Promuoverà un continuo confronto tra studi e ricerca. Come un esperimento “Teaching and research”: non ci sarà un solo docente che spiega».

Importante è anche il ruolo dei più giovani. «Lo scorso anno con la nostra università abbiamo creato un momento di riflessione, chiamato Young Spark Symposium: abbiamo invitato qui 200 studenti provenienti da Università dei cinque Continenti. Volevamo conoscere la loro visione del mondo, ma anche le loro preoccupazioni. E abbiamo scoperto che si sentono protagonisti dell’intelligenza artificiale. Non ne hanno paura. Le loro ansie riguardano il Pianeta, la qualità della vita, le guerre. Abbiamo deciso di capovolgere il metodo di insegnamento e costruire insieme a loro questo percorso».

Sarà una cattedra open badge, aperta a tutti. «Credo che le università debbano tornare a essere luoghi di costruzione, non solo di mera formazione. Non vogliamo avere la presunzione di dare risposte. Ma abbiamo una grande ambizione: quella di riuscire a porre bene le domande».

Fonte : Repubblica