Muse: la vera storia di Feeling Good, la bellissima cover di Nina Simone

Nell’album del 2001, Origin of Symmetry, i Muse inclusero anche una cover: come i fan ben ricorderanno, si tratta della canzone Feeling Good dell’artista jazz-blues Nina Simone. Il pezzo fu molto apprezzato, al punto che la celebre rivista britannica NME nel 2010 l’ha addirittura indicata come la migliore cover di tutti i tempi.

Per i Muse fare cover è una cosa rara e quindi questo pezzo acquista un valore ancora più grande. Dietro la scelta di questa canzone ci sono ragioni ben precise che oggi, a distanza di anni, Matt Bellamy ha raccontato in un’intervista per Radio X’s John Kennedy: “Tutti noi abbiamo suonato in cover bands da giovani – ha spiegato – per questo poi abbiamo voluto fare solo musica nostra”. Per Feeling Good, però, i Muse hanno deciso di fare un’eccezione: “L’artista preferita della mia fidanzata di quel periodo era proprio Nina Simone – ha raccontato ancora Bellamy – la ascoltava di continuo. Così ascoltavo spesso Feeling Good e pensavo che con il basso distorto di Chris sarebbe potuta venire molto bene”.

Bellamy decise così di fare un esperimento: i Muse eseguirono il pezzo per la prima volta nel 1999 durante uno show negli studios BBC Exeter per poi registrarlo e inserirlo nel 2001 nel loro secondo album. La cover fu talmente apprezzata che alla fine la band decise di inserirla nel singolo di Hyper Music, una scelta azzeccata dato che il disco rimase nelle classifiche inglese per molto tempo.

Feeling Good è una canzone famosissima  ma non tutti sanno che, in realtà, anche quella inserita nell’album I Put A Spell On You di Nina Simone è una cover: il pezzo è stato scritto da Anthony Newley e Leslie Bricusse per lo spettacolo The Roar Of The Greasepaint – The Smell Of The Crowd, un grande successo sul palco di Broadway negli anni ’60. Nello show la canta un nero ed è una sorta di sfogo contro l’oppressione esercitata su di lui da parte degli altri personaggi della storia; Nina Simone era un’attivista per i diritti politici e dunque il testo carico di significato di questa canzone acquisì un valore ancora più intenso e finì per essere identificato come pezzo originale della cantante jazz. Oltre ai Muse, Feeling Good è stato reinterpretato anche da altri artisti come Michael Bublé, George Michael, Lauryn Hill e le Pussycat Dolls.

Fonte : Virgin Radio