Se la prevenzione è ormai considerata di fatto l’arma vincente in medicina, probabilmente lo è ancor di più quando si parla di salute di bocca e denti nei piccoli pazienti. Tuttavia per molti genitori risulta complicato capire il momento giusto in cui iniziare a far visitare i propri figli da un dentista pediatrico e da un ortodontista pediatrico. E altrettanto difficile può risultare il comprendere le differenze tra dentista e ortodontista. Per tutti questi motivi, SIDO (Società Italiana di Ortodonzia) ha deciso di fare chiarezza, spiegando differenze e tempi.
La prevenzione inizia già nel grembo materno
“Quando inizia la prevenzione? – spiegano gli ortodontisti pediatrici di SIDO -. Inizia da molto lontano, nel grembo della mamma, dove i comportamenti virtuosi dei genitori sono già il primo seme per una crescita armoniosa della bocca. Quindi è importante portare i bambini dal dentista il prima possibile, per ‘fare diagnosi’ precoce di problemi sia legati alla carie dentale, sia legati a difetti di sviluppo della crescita di ossa e denti, ovvero le malocclusioni”.
Ogni problema ha la sua età
Per SIDO è importante far conoscere al bambino i due principali attori che lo seguiranno nel suo percorso di salute: il dentista pediatrico, che si occuperà di prevenire e curare la patologia cariosa, e l’ortodontista pediatrico, a cui è riservato il compito di monitorare la crescita e lo sviluppo di tutta la bocca. Non si tratta solo di avere i denti dritti o storti, ma in gioco ci sarebbe il corretto sviluppo di tutto il cavo orale, con le sue molteplici funzioni; per questo è fondamentale il monitoraggio del bambino. “Ogni problema ha la sua età giusta per essere corretto – sottolineano i professionisti di SIDO – alcune malocclusioni possono essere intercettate già a 5/6 anni, mentre per altre situazioni è più conveniente la correzione verso i 12/13 anni”.
Una gestione integrata
“In questo quadro – conclude SIDO – risulta fondamentale che le figure che si occupano del piccolo paziente, l’odontoiatra pediatrico e l’ortodontista, collaborino per una gestione integrata della saluta orale, o ancora meglio, che queste due specialità coabitino nello stesso professionista”.
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Fonte : Sky Tg24