YouTube, arriva una radio completamente generata dall’AI

YouTube si prepara all’arrivo di due novità che miglioreranno ancora l’esperienza degli utenti. Proprio nella giornata di ieri, infatti, la piattaforma ha annunciato che sta testando una funzione che permette di creare una stazione radio personalizzata con l’AI, semplicemente descrivendole quello che si vuole ascoltare. Un’opzione che assomiglia in tutto e per tutto a quella che piattaforme come Spotify, Amazon Music e Deezer stanno testando per permettere al loro pubblico di generare playlist customizzate grazie al supporto dell’intelligenza artificiale. In tutti questi casi, infatti, gli utenti non dovranno far altro che inserire un prompt di testo, che sarà elaborato dall’AI e trasformato in un’esperienza di ascolto personalizzata.

Ma come funziona davvero la nuova opzione di YouTube? Come ha riportato 9to5Google, gli utenti selezionati per il test – abbonati alla versione Premium e residenti negli Stati Uniti – possono già vedere la sezione “Chiedi la musica che vuoi tu” nel Feed principale dell’app. Cliccandoci sopra, hanno accesso a un’interfaccia conversazionale che gli permette di fornire all’AI una richiesta personale, oppure di scegliere tra una delle proposte suggerite. Insomma, il funzionamento di un qualunque chatbot AI – o quasi – integrato all’interno di una delle più grandi piattaforme di streaming musicale.

E non è tutto. YouTube ha annunciato anche il rilascio di una funzione simile all’app Shazam, che permetterà agli utenti di trovare la canzone che cercano canticchiandone una strofa o riproducendone una parte. Accanto alla barra di ricerca, infatti, ora è possibile visualizzare l’icona “Esegui una ricerca vocale”. Tenendola premuta, gli utenti possono ricercare quello che vogliono, intonando le note del tormentone che hanno ascoltato in radio e non riescono più a togliersi ldalla testa. Una funzione utile, che va ancora un passo oltre rispetto a Shazam, in grado di identificare soltanto canzoni già in riproduzione. YouTube, invece, accetta anche i brani cantati (male) da ognuno di noi. Provare per credere.

Fonte : Wired