Il Secret Service Usa ha intensificato le misure di sicurezza attorno a Donald Trump dopo aver ricevuto informazioni, da una fonte anonima, su un complotto iraniano per assassinarlo. Lo riferisce la Cnn. Il piano non avrebbe nulla a che vedere con l’attentato di Butler, secondo le prime indiscrezioni.
Attentato a Trump: perché le teorie del complotto non stanno in piedi
Ma la notizia pone ulteriori interrogativi su come l’ex presidente americano sia potuto rimanere vittima di un attentato, lo scorso sabato 13 luglio. Secondo la Cnn infatti, i servizi segreti avevano già alzato il livello di sicurezza quando Trump è rimasto vittima degli spari di Matthew Crooks. Quello che è certo è che i membri del Secret Service avrebbero scoraggiato lo staff dell’ex presidente a tenere comizi all’aperto in quanto molto meno controllabili.
L’Iran ha più volte minacciato la vendetta per l’uccisione da parte dell’esercito americano di Qasem Soleimani, comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, nel gennaio 2020. E tutti gli alti funzionari dell’amministrazione Trump che lavoravano alla sicurezza nazionale hanno beneficiato di rigide misure di sicurezza dopo aver lasciato il loro incarico. Il portavoce del Secret Service, Anthony Guglielmini, il giorno dopo l’attentato al tycoon aveva parlato di una rafforzamento della sua scorta di recente senza precisarne il motivo. Oggi sappiamo che questo rafforzamento è stato molto probabilmente dovuto alla notizia delle nuove minacce iraniane.
Fonte : Today