Due donne italiane vicepresidenti dell’Europarlamento

Tra i 14 vicepresidenti appena eletti dal Parlamento europeo per la decima legislatura ci sono anche due italiane. Che provengono dai due partiti più votati nel nostro Paese alle europee di giugno, i quali si trovano su fronti contrapposti: il Partito democratico, principale forza d’opposizione, e Fratelli d’Italia, azionista di maggioranza del governo di Roma. 

Pina Picierno, eurodeputata dem al terzo giro a Strasburgo, era già vicepresidente nella legislatura uscente ed è stata riconfermata dai suoi colleghi al primo scrutinio nel pomeriggio di oggi (martedì 16 luglio), portandosi a casa 405 voti sui 665 validi. “Un risultato che certifica lo straordinario lavoro da lei svolto negli scorsi anni: siamo lieti di poter contare ancora una volta della forza e della determinazione di Pina nell’Ufficio di presidenza”, ha dichiarato il capodelegazione uscente del Pd Brando Benifei. 

Antonella Sberna di FdI, invece, è stata eletta al secondo scrutinio con 314 voti (maggioranza a 305), non avendo ottenuto abbastanza preferenze nella precedente tornata. Si tratta di un doppio colpo per la premier italiana Giorgia Meloni. Anzitutto, porta nel Bureau della presidenza dell’Aula due esponenti dei suoi Conservatori e riformisti (Ecr), raddoppiando rispetto al 2022 quando c’era solo il lettone Roberts Zile, che è pure stato rieletto. Inoltre, piazza nell’Ufficio proprio una dei suoi, proveniente dai ranghi di FdI. 

Questa vittoria per i meloniani è stata possibile grazie alla tenuta del cosiddetto “cordone sanitario” alzato dalle forze moderate ed europeiste contro l’estrema destra ultranazionalista e filo-russa. Quella che adesso si divide tra i due nuovi gruppi dell’Eurocamera: i Patrioti per l’Europa di Marine Le Pen, Viktor Orbán e Matteo Salvini (terza forza dell’emiciclo per numero di eletti) e l’Europa delle nazioni sovrane, la nuova creatura dell’ultradestra tedesca dell’AfD. 

Entrambe queste formazioni avevano proposto dei propri candidati alla vicepresidenza (due i Patrioti, uno i sovranisti), il che ha avuto l’effetto di far convergere i voti degli altri gruppi sui candidati alternativi. Avendo il Ppe già ottenuto la presidenza dell’Aula con la maltese Roberta Metsola, rieletta stamattina e avendo i Socialisti messo in cassaforte ben cinque vicepresidenze (più di quanto spetterebbe loro, se si applicasse rigorosamente il metodo d’Hondt), ecco che i candidati dei Conservatori sono apparsi meno improponibili dei loro colleghi di estrema destra.

“Il fatto di rappresentare per la prima volta il nostro partito nella carica di vicepresidente del Parlamento europeo mi rende orgogliosa e consapevole del cambiamento politico che sta lentamente ma inesorabilmente avvenendo nelle istituzioni europee”, ha affermato Sberna dopo la nomina. Che l’elezione delle due italiane dei due schieramenti, socialista e conservatore, sia un presagio di come andrà anche il resto della legislatura? Sicuramente è quanto sperano molti all’interno dell’Ecr. Probabilmente una prima risposta potrebbe arrivare già giovedì, quando gli eurodeputati voteranno sulla riconferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione.

Fonte : Today