Favignana: stregati dall’acqua turchese delle Egadi

Con poche pedalate il nostro viaggiatore raggiunge il Bue Marino, ambiente aspro e non facilmente accessibile, segnato da vecchie gallerie della cava da tempo abbandonata. Le grotte, labirintiche e monumentali, sono oltre che un’attrazione anche un ottimo riparo dal sole nelle ore più calde. Questa pietra porosa bianca utilizzata in edilizia è riconoscibile per il suo effetto cangiante provocato dall’ossidazione del calcio, che con l’andare del tempo sfuma al biondo ocra o al bronzo. I gradoni generati dall’azione dell’uomo sono dei perfetti trampolini naturali per fare tuffi adrenalinici in profondità nell’acqua popolata da dentici, saraghi, ricciole, rombi, tonni e aragoste. Si osservano facendo snorkeling nel tratto di mare fra Favignana e Levanzo, nella Secca del Toro e nella Secca Fondale. Non è difficile credere che in questo paradiso marino fino a poco tempo fa vi dimorasse la foca monaca mediterranea, “bue marino” per la gente del posto, che si appostava nei pressi di Cala Faraglioni (nord ovest) o vicino al faro a Punta Sottile (all’estremo ovest), zone più solitarie e silenziose, e si lasciava ammirare da lontano.

Fonte : TgCom