Il nuovo progetto di OpenAI: Strawberry, l’intelligenza artificiale che ragiona come un essere umano

Alla già ricca offerta di frutta in ambito tech si aggiunge ora la fragola: Strawberry, come si chiamerebbe il nuovo progetto di OpenAI. L’agenzia Reuters ha avuto accesso a documenti interni dell’azienda di Sam Altman che dettaglierebbero un nuovo progetto di intelligenza artificiale, più flessibile e potente rispetto a ChatGPT, la piattaforma che ha dato il via al boom dell’AI generativa.

Reuters ha ottenuto il documento lo scorso maggio, ma non ha potuto stabilire la data esatta in cui è stato redatto; le informazioni sarebbero state confermate da diverse fonti interne sotto garanzia di anonimato.

Il documento descrive un progetto che utilizza i modelli Strawberry con l’obiettivo di consentire all’IA non solo di generare risposte alle domande, ma anche di pianificare in anticipo le domande successive, con l’assistenza di un “CUA” (computer-using agent), in grado di navigare autonomamente e in modo affidabile su Internet e arrivare a quella che OpenAI definisce “ricerca approfondita”, un po’ come farebbe un essere umano. “Vogliamo che i nostri modelli di IA vedano e comprendano il mondo più come noi. La ricerca continua su nuove capacità di IA è una pratica comune nel settore, e siamo convinti che questi sistemi affineranno nel tempo le loro capacità di ragionamento”, ha detto un portavoce di OpenAI, che però non ha risposto direttamente alle domande su Strawberry.

In recente meeting interno, OpenAI avrebbe mostrato una demo di un progetto di ricerca con nuove capacità di ragionamento simili a quelle umane. Un portavoce di OpenAI ha confermato l’incontro ma ha rifiutato di fornire dettagli sui contenuti. Reuters non ha potuto stabilire se il progetto dimostrato fosse davvero il nuovo Strawberry, oppure Q*, di cui si era già parlato lo scorso anno come di una possibile svolta nell’intelligenza artificiale. Non è chiaro nemmeno se i due progetti siano effettivamente diversi oppure si tratti dello stesso con nomi differenti. Intanto, due persone presenti alla demo hanno riferito che Q* è già in grado di rispondere a difficili quesiti scientifici e matematici che attualmente sono fuori dalla portata dei modelli commerciali disponibili.

Un’altra fonte ha indicato che OpenAI ha testato internamente un’IA che ha ottenuto un punteggio superiore al 90% su un dataset MATH, una serie di problemi matematici complessi, ma Reuters non ha potuto confermare se si trattasse del progetto Strawberry.

Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha dichiarato all’inizio dell’anno che “gli ambiti di progresso più importanti riguarderanno la capacità di ragionamento” nell’intelligenza artificiale. Anche altre aziende come Google, Meta e Microsoft stanno sperimentando tecniche diverse per migliorare il ragionamento nei modelli di IA, così come la maggior parte dei laboratori accademici che conducono ricerche sull’intelligenza artificiale. Il ragionamento, in questo contesto, implica la creazione di un modello che consente all’IA di pianificare in anticipo, riflettere il funzionamento del mondo fisico e risolvere in modo affidabile problemi complessi articolati in più fasi. Se molti scienziati concordano sul fatto che questo potrebbe avvicinare un modello di AI al modo di pensare degli esseri umani, però sono pochi a ritenere possibile che davvero la tecnologia degli LLM sia la strada giusta per arrivarci.

Strawberry avrebbe qualche somiglianza con un metodo sviluppato a Stanford nel 2022 chiamato “Self-Taught Reasoner” o “STaR”, secondo una delle fonti contattate da Reuters. STaR permette ai modelli di IA di “autopotenziarsi” analizzando da soli le loro risposte e il modo in cui sono state generate. Altman ha più volte annunciato di essere vicino al lancio di una tecnologia con capacità di ragionamento avanzate, ma al momento, secondo Reuters, Strawberry sarebbe ancora un “work in progress”, un progetto in via di sviluppo. Intanto, però, è un segnale chiaro lanciato ai concorrenti: OpenAI continua a sperimentare, e farà di tutto per conservare il primato sulle altre aziende che si occupano di intelligenza artificiale.

Fonte : Repubblica