Il tumore al pancreas disattiva uno dei geni più importanti per la nostra salute, per riuscire a crescere e diffondersi rapidamente. Oggi è una tra le neoplasie più comuni e aggressive, per questo motivo riuscirlo a diagnosticare tempestivamente resta vitale. A riferirlo sulle pagine della rivista Gastro Hep Advances è stato un team di ricerca internazionale che, grazie alla scoperta sul dna, offre una nuova speranza per riuscire a curare questa malattia.
Il tumore al pancreas
Il tumore al pancreas è il dodicesimo più comune al mondo, che con oltre mezzo milione di nuove diagnosi ogni anno (14mila circa in Italia) viene spesso individuato quando è a uno stadio avanzato e le opzioni terapeutiche diventano limitate. Di conseguenza, presenta i peggiori tassi di sopravvivenza, con più della metà dei pazienti che muore a circa tre mesi dalla diagnosi.
“Questo studio, che ha fornito nuove comprensioni e conoscenze su come si comporta il cancro, si spera contribuirà ad aprire la strada a potenziali nuovi trattamenti in futuro”, ha commentato al Guardian l’autrice Maria Hatziapostolou, ricercatrice presso il Centro di ricerca sul cancro John van Geest dell’Università di Nottingham Trent. E ha aggiunto: “Il cancro al pancreas ha la sopravvivenza più bassa tra i 20 tumori più comuni. La sopravvivenza dei pazienti a cinque anni dalla diagnosi è migliorata molto poco e quindi è estremamente importante trovare nuovi modi per comprendere meglio questa malattia, come si diffonde e perché è così aggressiva”.
Il gene chiave disattivato
Per questo nuovo studio, i ricercatori hanno preso in esame alcuni campioni di tessuto tumorale e sano. E dalle loro successive analisi, hanno scoperto che il tumore al pancreas innesca un processo noto come metilazione del dna. Questo causa la disattivazione delle molecole del HNF4A, un gene fondamentale per la nostra salute perché aiuta a promuovere la corretta funzionalità di molti organi. Il tumore al pancreas, in altre parole, riesce a disattivare i benefici del gene, consentendo alle cellule tumorali di diffondersi in modo molto rapido. “La perdita di HNF4A guida lo sviluppo e l’aggressività del cancro al pancreas e ora sappiamo che è correlata alla scarsa sopravvivenza dei pazienti” ha spiegato Hatziapostolou.
La strada per nuove terapie
“Abbiamo un disperato bisogno di opzioni terapeutiche meno invasive e più efficaci per il tumore al pancreas”, ha commentato Chris Macdonald, direttore del Pancreatic Cancer Uk. La maggior parte dei tumori al pancreas, aggiunge l’esperto, viene diagnosticata in uno stadio avanzato e l’80% viene rilevato solo dopo che la malattia si è diffusa e non è più operabile. Ciò si riflette nello scarso tasso di sopravvivenza: oltre la metà delle persone affette dalla malattia muore entro tre mesi dalla diagnosi. “Migliorare la nostra comprensione di ciò che fa sì che il tumore al pancreas cresca e si diffonda così rapidamente è vitale se vogliamo fare le scoperte necessarie – ha concluso Macdonald. “Questo studio ci fornisce nuove informazioni su come il cancro del pancreas è in grado di sopprimere alcune molecole per diffondersi in modo aggressivo nel corpo, il che, a sua volta, potrebbe portare allo sviluppo di opzioni terapeutiche più efficaci in futuro”.
Fonte : Wired