Messi fa 45: conquista con l’Argentina la Copa America e si prende il record assoluto di trofei vinti in carriera

Per un momento, si può anche accantonare il solito discorso su chi è il migliore, su quale posto nella graduatoria “all-time” dei giocatori più forti ricopra quel giocatore piuttosto che l’altro. Il signor Lionel Andrés Messi Cuccittini, universalmente conosciuto come Leo Messi, può al di là di ogni legittimo dubbio vantare un record difficilmente superabile: con la vittoria nell’edizione 2024 della Copa America, conquistata con la “sua” Argentina, ha toccato quota 45 trofei tra club di appartenenza e nazionale. Superando il primato precedentemente appartenuto a Dani Alves, che si era fermato a 44. Una gioia macchiata da quell’infortunio alla caviglia (“trattata” non proprio con i guanti dai colombiani Aria e Diaz) che lo ha costretto ad alzare bandiera bianca poco dopo un’ora di gioco. Una sostituzione altrettanto…storica, per certi versi: perché prima dell’avvicendamento con Nico Gonzalez (con tanto di standing ovation da parte del pubblico dell’Hard Rock Stadium al momento dell’uscita dal rettangolo di gioco), Messi in un match con in palio un titolo non aveva mai lasciato il campo prima del triplice fischio finale.

Gli allori sono 45, si diceva, ovvero 39 con il club (la stragrande maggioranza dei quali al Barcellona) e sei con la maglia dell’Albiceleste. Quattro le Champions, la prima nel 2006 appena diciannovenne da comprimario contro l’Arsenal nella sfida decisiva, poi nel 2009 a Roma in finale contro il Manchester United, piegato nell’atto conclusivo della competizione anche nel 2011, poi a Berlino nel 2015 facendo piangere la Juventus. Negli stessi anni firma anche la “combo” Supercoppa Uefa e Coppa del Mondo per club, per un totale di altri sei trofei in bacheca. Poi ci sono i campionati spagnoli: dieci quelli conquistati (il primo giovanissimo nella stagione 2004/05, l’ultimo nella Liga 2018/2019), a cui si sommano le sette coppe nazionali iberiche e le otto supercoppe di Spagna. Nell’estate del 2021 lascia il Barça e vola a Parigi, timbrando la doppietta in Ligue 1 (titolo nel 2021/22 e 2022/23) e alzando anche il primo anno la Supercoppa francese. Abbandona quindi il vecchio continente per sposare la causa dell’Inter Miami, dove brinda alla conquista della Leagues Cup.

C’è poi la nazionale, vero cruccio della “Pulga” (la pulce) visti i ripetuti, infruttuosi tentativi di portare a casa qualche competizione importante. Ai mondiali ci riuscirà al quinto tentativo personale, festeggiando il titolo iridato a Qatar 2022, ma le prove tecniche erano state fatte l’anno precedente con la Copa America 2021, che aveva segnato il ritorno alla vittoria internazionale della Selección – peraltro in finale contro il Brasile – dopo un digiuno durato poco meno di trent’anni ed il passaporto per disputare la “Finalissima” Uefa-Conmebol contro i campioni d’Europa in carica, vinta battendo 3-0 l’Italia di Mancini nel giugno 2022. Allori decisamente più gratificanti del pur importante oro olimpico messo al collo ai Giochi di Pechino 2008 e di quel Mondiale Under 20 conquistato nel 2005. Fino alla Copa America 2024: contro la Colombia in finale segna Lautaro, vince l’Argentina e vince Messi, per la quarantacinquesima volta. Quanto basta per dire che nessuno, davvero, è come lui.

Fonte : Today