Tensione alle stelle tra Orban e l’Ue, parte il boicottaggio della presidenza ungherese

Tensione alle stelle tra l’Unione europea e l’Ungheria di Viktor Orban, che ha iniziato il suo semestre di presidenza portando letteralmente scompiglio nelle istituzioni comunitarie con le sue missioni di “pace” in Ucraina, Russia Cina e Stati Uniti. “Alla luce dei recenti sviluppi che segnano l’inizio della presidenza ungherese, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha deciso che la Commissione sarà rappresentata a livello di alti funzionari civili solo durante le riunioni informali del Consiglio. La visita del Collegio alla presidenza non avrà luogo”, ha annunciato via social il portavoce capo dell’esecutivo comunitario Eric Mamer.

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Si tratta di un gesto simbolico ma dal forte valore politico. Mentre le riunioni del Consiglio Ue, organo che riunisce i governi dei Paesi membri, si svolgono a Bruxelles e in Lussemburgo, gli informali (riunioni in cui non si prendono decisioni), si tengono invece nel Paese che ha la presidenza di turno. Dal primo luglio è appunto l’Ungheria che ha preso le redini dell’Unione, redini che terrà fino a dicembre.

La presidenza semestrale del Consiglio Ue ha lo scopo di coordinare il lavoro legislativo dell’Unione ma non dà al Paese che detiene il ruolo il potere di parlare a nome degli europei sulla scena internazionale. Orban è invece accusato di aver abusato di questa posizione per discutere di come raggiungere un “cessate il fuoco” in Ucraina, allontanandosi dalla posizione europea di totale sostegno a Kiev e di isolamento della Russia.

La scelta del premier ungherese di incontrare prima Volodymyr Zelensky in Ucraina, poi Vladimir Putin a Mosca, per poi volare in Cina da Xi Jinping e infine negli Stati Uniti dove ha fatto visita a Donald Trump, ha mandato su tutte le furie i partner europei. I primi a lanciare un boicottaggio simbolico della presidenza ungherese sono stati alcuni Paesi del nord ed Est Europa (Svezia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia), che hanno annunciato che avrebbero inviato solo funzionari e non ministri alle riunioni informali che saranno organizzate a Budapest nel mese di luglio. Altre nazioni, come la Spagna, stanno ragionando se fare lo stesso.

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Adesso anche la Commissione ha deciso il passo e lo stesso potrebbe fare il servizio di Azione esterna, la diplomazia comunitaria guidata dall’Alto rappresentante Josep Borrell. Quest’ultimo sarebbe intenzionato a impedire ai ministri di visitare l’Ungheria il mese prossimo, convocando un’altra riunione alla stessa ora a Bruxelles.

Fonte : Today