Poco dopo l’attentato che per poco non ha ucciso Donald Trump nella notte tra sabato e domenica ora italiana, Elon Musk ha annunciato che sosterrà il candidato del Partito repubblicano alle elezioni presidenziali statunitensi di novembre.
“Appoggio pienamente il Presidente Trump e spero in una sua rapida guarigione“, ha scritto Musk sul suo social network, X.
“L’ultima volta che l’America ha avuto un candidato così tosto è stato con Theodore Roosevelt”, ha aggiunto pochi minuti dopo il proprietario della piattaforma, condividendo anche l’ormai celebre foto in cui Trump alza il pugno con il volto insanguinato mentre è circondato da un capannello di agenti della sicurezza.
L’attentato a Trump
Sabato l’ex presidente è stato ferito a un orecchio mentre si trovava sul palco durante un comizio a Butler, in Pennsylvania. L’attentatore, che sarebbe stato poi identificato come Thomas Matthew Crooks, ha esploso diversi colpi di fucile dal tetto di un edificio a circa 150 metri dal punto in cui Trump stava parlando, uccidendo uno spettatore nel pubblico e ferendone altre due. Crooks è stato ucciso da un cecchino del Secret service, l’agenzia statunitense responsabile dell’incolumità dei principali politici del paese.
Trump è stato scortato immediatamente in ospedale per essere medicato e ha successivamente rassicurato sulle sue condizioni. Al momento, si trova a Milwaukee, in Wisconsin, dove oggi inizierà la Convention del Partito repubblicano che ufficializzerà anche formalmente la sua candidatura alle prossime presidenziali.
Fin da subito dopo il tentato omicidio, i social network sono stati invasi da notizie false e teorie del complotto sull’attentato. Una fake news in particolare, nata inizialmente come meme, è partita dal cosiddetto Twitter calcio italiano trovando poi risonanza in diversi media internazionali. L’origine era un post su X che indicava come responsabile della sparatoria Marco Violi, giornalista sportivo e youtuber romano, identificato per l’occasione come Mark Violets, un fantomatico membro del movimento di estrema sinistra americano degli antifa.
L’endorsement di Musk
Per quanto riguarda Musk, Bloomberg ha riferito che già venerdì il numero uno di X e Tesla aveva fatto una donazione a un comitato elettorale pro-Trump America. Pur non specificando l’importo, l’articolo sottolinea che si tratta una “somma considerevole“.
Quella di venerdì è stata la prima donazione in questo ciclo elettorale di Musk, che in diverse interviste si era rifiutato di dare il proprio endorsement a qualsiasi candidato alla presidenza. Nel corso di un’intervista concessa a marzo all’ex conduttore di Cnn Don Lemon, Musk aveva però ammesso che “si stava allontanando” dal presidente Joe Biden quando gli era stato chiesto quale fosse il suo candidato preferito.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.
Fonte : Wired