Nei minuti e nelle ore successive all’attentato contro Donald Trump – compiuto sabato da un ventenne che ha sparato ripetutamente verso l’ex presidente americano durante un comizio elettorale in Pennsylvania – le piattaforme dei social media, le bacheche online e i gruppi di chat si sono riempiti di teorie del complotto.
Dalle ipotesi assurde secondo cui l’attacco sarebbe stato un “piano dal deep state” ordito dal presidente Joe Biden alla tesi per cui la sparatoria sarebbe stata inscenata alla scopo di aumentare le possibilità di vittoria Trump alle presidenziali di novembre, le cospirazioni sono arrivate da tutti gli schieramenti politici, alimentate non solo da complottisti e account online ma anche da politici eletti.
Complottismo bipartisan
“Hanno cercato di imprigionarlo e ora hanno provato a ucciderlo“, ha scritto su X Greg Steube, membro della Camera dei rappresentanti del Partito repubblicano.
“È stato Joe Biden a dare gli ordini“, ha commentato sempre su X il deputato della Georgia Mike Collins, facendo riferimento a una recente telefonata di Biden con i donatori della sua campagna elettorale, durante la quale il presidente avrebbe pronunciato la frase: “È ora di mettere Trump nel mirino“. Il post di Collins è stato visualizzato 5,7 milioni di volte.
Il fondatore del magazine online di destra The Federalist Sean Davis ha rincarato la dose sostenendo che l’attentato farebbe parte di un complotto guidato dai Democratici per far fuori Trump: “Sapevano che Biden non poteva vincere, così hanno istigato uno dei loro tirapiedi perché cercasse di far fuori il suo avversario“.
Come spesso succede in occasione di notizie dell’ultim’ora ed eventi improvvisi di risonanza mondiale, X è stato sommerso da teorie complottistiche e disinformazione. Il proprietario della piattaforma Elon Musk – che ha dichiarato di “appoggiare pienamente” Trump in seguito alla sparatoria – ha promosso attivamente queste teorie, arrivando a suggerire in un post che permettere all’attentatore di salire sul tetto da dove ha esplosi i colpi potrebbe essere stato un atto “intenzionale“.
A seguito dell’attentato, i termini staged (“inscenato”) e false flag (letteralmente “bandiera falsa”, come vengono definite le operazioni progettate per incolpare un’entità o una persona diversa dal reale responsabile) sono diventati trending topic sulla piattaforma, suggerendo che l’attacco fosse stato organizzato dallo stesso comitato elettorale di Trump per far apparire l’ex presidente come un eroe. Teorie del complotto simili si sono diffuse su tutti i principali social media, tra cui Facebook, Instagram e TikTok.
Fonte : Wired