Quattro i fermi venerdì in un villaggio a seguito di segnalazioni delle organizzazioni indù Vishwa Hindu Parishad (VHP) e Bajrang DalPer. Per la presenza delle leggi anti-conversione i cristiani subiscono continue intimidazioni in India. Mons. Gerald Mathias, vescovo di Lucknow: “Persone innocenti languono nelle carceri. È inaccettabile”.
Lucknow (AsiaNews) – È soprattutto per mezzo delle leggi anti-conversione implementate in alcuni Stati indiani che prende forma la persecuzione della comunità cristiana nella più grande democrazia del mondo. L’ultima ostilità riguarda l’arresto di quattro cristiani, tra cui un pastore dell’Uttarakhand, fermati in un villaggio del distretto di Moradabad, Uttar Pradesh. La presunta accusa è proprio quella di aver convertito delle persone al cristianesimo attirandole con il pretesto di concedere loro dei benefici. “Il numero di attacchi ai cristiani e ai loro raduni per le funzioni di culto è in aumento”, ha commentato ad AsiaNews mons. Gerald Mathias, vescovo di Lucknow. “La comunità cristiana non può professare, praticare e propagare la propria fede in libertà, come sancito dalla Costituzione, a causa di queste interferenze, intimidazioni e atrocità”.
Sul fatto, presumibilmente avvenuto la sera dello scorso venerdì, un’indagine è stata avviata dalla polizia a seguito delle segnalazioni di attivisti di due organizzazioni indù, Vishwa Hindu Parishad (VHP) e Bajrang Dal. La base giuridica sono le sezioni di riferimento del Bharatiya Nyaya Sanhita, codice penale approvato nel 2023, e l’Uttar Pradesh Prohibition of Unlawful Conversion of Religion Act del 2021. L’ufficiale di polizia della sezione di Thakurdwara Rajesh Kumar ha dichiarato che il fatto sarebbe avvenuto nel villaggio di Rammanawala, di competenza della propria stazione, quando si è tenuto l’incontro di una congregazione religiosa cristiana. Kumar ha detto che gli attivisti delle due organizzazioni indù sono intervenuti informando la polizia e sostenendo di essere stati costretti alla conversione religiosa attraverso l’adescamento.
Il segretario generale dell’unità distrettuale dell’organizzazione VHP di Moradabad, Pankaj Singh Pal, ha presentato quindi una denuncia contro quattro persone, tra cui un certo Kuldeep, che sostiene di essere un pastore di Uddham Singh Nagar, Uttarakhand, e tre abitanti del luogo, tra cui due fratelli, Jaipal e Amarjeet, e un certo Mukesh. Nella dichiarazione ha affermato che danno alle persone denaro, frigoriferi, televisori, biciclette, motociclette e macchine da cucire per convertirsi al cristianesimo. Ha detto che i cristiani che contribuiscono a far convertire altre persone ricevono 25.000 rupie, mentre il pastore che le converte ne riceve 35.000 per ogni conversione. Nella giornata di ieri il comandante ha dichiarato che sabato è stato registrato presso la stazione di polizia di Thakurdwara un rapporto informativo ai sensi delle sezioni 351(2) per insulto e 351(3) per intimidazione criminale, nonché delle sezioni 3 e 5(1) dell’Uttar Pradesh Prohibition of Unlawful Conversion of Religion Act.
“La legge anti-conversione è usata in modo grossolano e le persone, soprattutto i pastori, vengono arrestate spesso con false accuse. I fondamentalisti vanno in giro come vigilantes per disturbare le congregazioni o i convegni religiosi”, ha aggiunto mons. Gerald Mathias, parlando con AsiaNews. Sostenendo che la polizia arresta i cristiani semplicemente perché qualcuno si è lamentato, senza avere prove. Secondo la legge, invece, solo la persona danneggiata o i suoi parenti stretti possono presentare una denuncia. “Nella maggior parte dei casi sono le organizzazioni del Sangh Parivar, come il VHP e il Bajrangdal, a denunciare e a presentare gli atti. Di conseguenza, persone innocenti languono nelle carceri. Questo è semplicemente inaccettabile”, ha affermato.
Fonte : Asia