Trovato nell’auto dell’attentatore di Trump ordigno esplosivo: ecco chi è Thomas Matthew Crooks

L’attentato all’ex presidente Usa e candidato repubblicano Donald Trump ha sconvolto gli Stati Uniti (e non solo), e avrà enormi conseguenze anche sulla campagna presidenziale in corso, già non priva di colpi di scena. A coglierne la portata è stato anche il 20enne Thomas Matthew Crooks, il giovane attentatore che ha sparato diversi colpi verso Trump prima di essere abbattuto dai cecchini del Secret Service che hanno il compito di tutelare il presidente. 

Spari contro Donald Trump al comizio (ferito di striscio): ucciso l’attentatore Thomas Matthew Crooks. Cosa sappiamo finora

Chi è l’attentatore di Donald Trump

Crooks, ventenne di Bethel Park, a circa un’ora di macchina dal luogo in cui Trump ha tenuto il comizio, è stato identificato come l’attentatore che ha sparato con un AR-15 all’ex presidente americano. Non aveva precedenti penali in Pennsylvania e gli inquirenti non hanno ancora identificato un movente. Un registro degli elettori ha mostrato che Crooks era registrato come repubblicano, sebbene i registri federali di finanziamento delle campagne elettorali mostrino che ha donato 15 dollari al Progressive Turnout Project, un gruppo liberale per l’affluenza alle urne, tramite la piattaforma di donazioni democratica ActBlue nel gennaio 2021, quando il giovane aveva quindi 17 anni. 

La donazione effettuata da Thomas Crooks al partito repubblicano nel 2021

Il giovane si è diplomato nel 2022 alla Bethel Park High School, che conta circa 1.400 studenti, e quell’anno ha ricevuto un “premio stellare” da 500 dollari dalla National Math and Science Initiative. In una registrazione online della cerimonia di laurea del 2022, scrive il New York Times, si vede Crooks attraversare il palco tra un modesto applauso dopo che è stato pronunciato il suo nome: un giovane snello con gli occhiali e una toga nera da laureato che ha posato brevemente con un funzionario della scuola e ha accettato il suo diploma. L’attentatore aveva lavorato per un breve periodo nella cucina della Bethel Park Skilled Nursing and Rehab, una casa di cura poco distante da casa sua.

Il fucile semiautomatico utilizzato dall’attentatore

Quando gli agenti dei servizi segreti sono saliti sul tetto dell’edificio, da cui erano partiti i colpi indirizzati a Donald Trump, hanno trovato il corpo disteso di Thomas Matthew Crooks, 20 anni, e un fucile stile Ar-15, l’arma da guerra che negli Stati Uniti chiamano “America’s rifle”, il fucile d’America più amato e temuto.
Crooks, ultimo giovane a legare il proprio nome all’ennesima sparatoria, era nato quando negli Stati Uniti è stato reintrodotto sul mercato questo tipo di fucile, una volta scaduta la messa al bando federale delle armi da guerra. Il fucile usato da Crooks era di proprietà del padre, che lo aveva acquistato legalmente. 

Il giovane non aveva mai nascosto di provare un sentimento d’odio verso il tycoon e il partito che rappresenta. “Odio i Repubblicani, odio Trump e indovinate un po’, avete beccato l’uomo sbagliato”, sono le su parole pronunciate in un video rilanciato da alcuni profili social.

Contattato dalla Cnn il padre di Crooks, Matthew Crooks, ha detto che stava cercando di capire “cosa diavolo sta succedendo”, ma che avrebbe “aspettato di parlare con le forze dell’ordine” prima di parlare di suo figlio. I genitori dell’attentatore sono entrambi consulenti comportamentali autorizzati dallo Stato della Pennsylvania. 

I dubbi e le polemiche sulla sicurezza al comizio 

Probabilmente il giovane aveva un piano ben preciso. Nell’auto con la quale ha guidato fino al comizio è stato trovato del materiale esplosivo. La polizia ha ricevuto numerose segnalazioni di pacchi sospetti nei pressi del luogo in cui si è verificato l’attentato e sono stati inviati sul posto degli artificieri. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la vettura di Crooks era parcheggiata vicino al luogo del comizio di Trump a Butler. Anche in casa dell’attentatore è stato trovato un ordigno esplosivo.

residenza crooks lapresse

Quanto è accaduto al comizio in Pennsylvania del candidato repubblicano alla Casa Bianca solleva dubbi su probabili falle di sicurezza. Un’analisi dell’Associated Press di oltre una dozzina di video e foto della scena del comizio di Donald Trump, nonché di immagini satellitari del sito, mostra che chi ha sparato è riuscito ad avvicinarsi sorprendentemente al palco dove stava parlando l’ex presidente. Secondo alcuni giornalisti, il tetto su cui si era appostato era a meno di 150 metri dal palco, una distanza dalla quale un tiratore decente avrebbe potuto ragionevolmente colpire un bersaglio di dimensioni umane. Un video pubblicato sui social media e geolocalizzato dall’Ap mostra il corpo di una persona in mimetica grigia che giace immobile sul tetto di un edificio alla Agr International Inc., un’azienda manifatturiera di imbottigliamento appena a nord dell’area del Butler Farm Show dove si è tenuto il comizio di Trump, teatro della sparatoria. 

Da Lincoln a Bush: chi sono i presidenti finiti nel mirino degli attentatori

Molti esperti  – ex funzionari – hanno sottolineato che era necessaria una ricognizione attenta sugli edifici vicini allo spiazzo, in quanto rappresentavano un punto di tiro scontato. C’è chi si era accorto della presenza dell’attentatore ben prima che questo esplodesse i colpi contro Trump. “Ho detto agli agenti dei Servizi segreti che c’era un uomo armato di fucile sul tetto ma loro hanno continuato a guardare noi senza fare niente”. È virale sui social l’intervista a un sostenitore trumpiano testimone della sparatoria rilasciata a un giornalista della Bbc che era sul posto. “Stavamo facendo una festa – ha raccontato l’uomo, con ancora indosso il cappello rosso con scritto Trump – e quando abbiamo sentito parlare Trump siamo usciti e ci siamo avvicinati al campo, vicino agli alberi. Non potevamo vederlo ma sentire sì”.

“A un certo punto – ha aggiunto – abbiamo notato un tipo che stava strisciando su un tetto, armato di fucile, era a una cinquantina di metri da noi. Abbiamo guardato con attenzione quel tipo, si vedeva chiaramente che aveva un fucile. La polizia era tutta attorno e noi abbiamo detto: ehi, lì c’è uno armato di fucile, ma loro hanno reagito tipo ‘cosa sta succedendo?’ e non hanno fatto nulla”, prosegue il racconto del testimone. Che dice: “Ho pensato: perché Trump continua a parlare? Perché non lo hanno portato via dal palco? Io intanto ho continuato a fissare quel tipo sul tetto, l’ho fatto per tipo due-tre minuti, mentre i Servizi segreti guardavano noi. E a un certo punto ho sentito cinque colpi”.

La Procura vuole capire come sia stato possibile che Crooks è salito indisturbatamente sul tetto del palazzo da cui ha esploso i colpi contro Trump. La “facilità con cui il cecchino è stato in grado di avvicinarsi a Trump è sorprendente”, ha detto il procuratore della contea di Butler, Richard Goldinger. “Francamente, sono sorpreso che sia riuscito a salire su quel tetto e sparare”, ha affermato all’emittente MSNBC, auspicando che un’indagine stabilisca come sia successo. “La cosa più sorprendente per me è che mentre abbiamo un ex Presidente sul posto, qualcuno puo’ avvicinarsi a circa 140 metri, salire su un tetto e sparare”. 

Fonte : Today