Luna, dobbiamo capire come fare la cacca

Per questo la Nasa ha lanciato nel 2020 la Lunar loo challenge invitando la comunità mondiale a presentare “progetti di toilette compatte capaci di funzionare sia in condizioni di microgravità che con gravità lunare”. La proposta vincente, intitolata Translunar hypercritical repository 1, o Throne, si ispirava in parte ai pannolini Diaper Genie, che sigillano gli escrementi nella plastica non appena vengono espulsi per ridurre gli odori.

Ma dove dovrebbero andare a finire questi rifiuti e cosa dovremmo farci? Dal momento che il concorso della Nasa era uno tentativo di brainstorming, non è chiaro quante delle caratteristiche appariranno nel Lunar Loo definitivo, o come gli equipaggi di Artemis gestiranno e smaltiranno i rifiuti sulla superficie lunare. “I progetti per la gestione dei rifiuti sono ancora in fase di revisione, ma l’obiettivo della Nasa è quello di ridurre al minimo ogni potenziale impatto sulla superficie della Luna”, ha dichiarato Michael Rapley del Johnson Space Center della Nasa.

Una delle sfide principali per la Nasa e i suoi partner per Artemis in vista delle missioni lunari di prossima generazione riguarda lo sviluppo di un sistema di smaltimento in grado non solo di raccogliere con successo i rifiuti in un ambiente privo di gravità, come quello della Stazione spaziale internazionale in orbita terrestre bassa, ma anche in luoghi come la superficie lunare, dove la gravità è sei volte inferiore a quella terrestre”, aggiunge Rapley.

Rischio contaminazione

Qualunque progetto di toilette verrà scelto per Artemis potrà contare su più oltre 50 anni di innovazioni nel settore dei viaggi spaziali. La soluzione adottata dagli equipaggi dell’Apollo era invece molto più semplice e dettata dalla necessità: ogni massa non essenziale, compresi gli escrementi, veniva abbandonata per garantire il ritorno a Terra della navicella. Il possibile rischio di contaminare l’ambiente lunare con microbi fecali è passato in secondo piano rispetto all’obiettivo pratico di riportare gli astronauti a casa sani e salvi.

Anche se la decisione è comprensibile, la presenza di feci sulla Luna rappresenta una “spada di Damocle batteriologica, come ha scritto Hugo Lopez, ricercatore del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica, in uno studio del 2020: “A lungo andare, il contenuto di questi sacchetti potrebbe causare grandi preoccupazioni per l’ambiente lunare e per le attività scientifiche degli umani svolte sulla Luna”, si legge nella ricerca, che sottolinea come “l’introduzione di sostanze terrestri sulla Luna o su altri corpi celesti potrebbe mettere a rischio l’esistenza di eventuali forme di vita indigene in modo permanente”, .

Fonte : Wired