Nella giornata di ieri 11 luglio, si è verificata un’esplosione parossistica dai crateri sommitali dello Stromboli. L’esplosione ha prodotto una colonna eruttiva di altezza stimata tra i 4 e i 5 chilometri e l’emissione di flussi piroclastici che si sono propagati sul mare per circa un chilometro. Le ceneri generate dalla colonna eruttiva sono state disperse dai venti in quota, ricadendo solo marginalmente nei centri di Stromboli e Ginostra, dove sono state distribuite mascherine protettive alla popolazione. Sull’isola sono state inoltre adottate misure di salvaguardia, attivando le sirene per diffondere l’allarme e facendo allontanare per precauzione dalle spiagge turisti e residenti in relazione ad un possibile maremoto connesso all’eruzione.
Continuano, intanto, le attività di monitoraggio e sorveglianza da parte della comunità scientifica e delle strutture operative sull’isola. Sono effettuati frequentemente sorvoli sul vulcano con droni dei Centri di Competenza (INGV e Centro per la protezione civile dell’Università di Firenze) per osservare l’attività in corso e i suoi effetti e pattugliamenti lungo le coste con i mezzi della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Sull’isola è presente anche una squadra dei Vigili del Fuoco. Team del Dipartimento della Protezione Civile e della Protezione Civile Regione Siciliana sono impegnati presso il COA-Centro Operativo Avanzato da dove si coordinano le attività in raccordo con la struttura comunale.
In considerazione dell’evoluzione dell’attività vulcanica in corso a Stromboli, che ha portato, il 4 luglio scorso, all’innalzamento del livello di allerta da arancione a rosso, il Dipartimento ha convocato per la giornata odierna, 12 luglio, la Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei Grandi Rischi-Settore Rischio vulcanico per richiedere un parere in merito allo stato di attività del vulcano, ai possibili scenari evolutivi a breve e medio termine e alla eventuale variazione dell’attuale livello di allerta. Oltre ai componenti della Commissione Grandi Rischi-Settore rischio vulcanico partecipano alla prima parte della seduta rappresentanti di diverse sezioni dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, del Centro per la protezione civile dell’Università di Firenze, del CNR-IREA, del CNR-IGAG, del Laboratorio di Geofisica Sperimentale dell’Università di Firenze, dell’Università di Torino, dell’Università di Pisa. Inoltre, sono stati chiamati a partecipare anche i rappresentanti del Dipartimento della Protezione civile della Regione Siciliana.
Fonte : Protezione Civile