Dagli Stati Uniti arriva Content Origin Protection and Integrity from Edited and Deepfaked Media Act (Copied Act) che semplifica l’identificazione dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale e tutela il diritto d’autore. Infatti, questo nuovo disegno di legge punta a difendere l’autenticità delle opere di artisti e giornalisti che ogni giorno vedono il loro lavoro dato in pasto ai modelli AI senza averne dato il consenso. Il Copied Act, prevede la presenza di elementi distintivi che consentano di identificare il lavoro dell’intelligenza artificiale da quello di un essere umano in modo rapido e, soprattutto, standardizzato. Per ottenere questo risultato è prevista l’applicazione di una filigrana distintiva dei contenuti sintetici, che tutti i software AI dovranno utilizzare obbligatoriamente a immagini e/o testi generati.
E non è tutto. Il disegno di legge prevede che gli utenti possano inserire delle informazioni specifiche sull’origine dei contenuti, e che non potranno in alcun modo essere rimosse e/o manomesse – fatta eccezione per specifici scopi di ricerca o di sicurezza -. In questo modo, sarà possibile fornire un contesto chiaro per i contenuti che circolano in rete – e non solo -, così da sapere con certezza se questi sono opera dell’AI o di un artista in carne e ossa. Tenendo in considerazione tutto questo, è ovvio che il Copied Act abbia incontrato sin da subito il consenso di gruppi editoriali e artisti di ogni genere, felici che ci sia una legislazione che difenda la loro proprietà intellettuale.
“La capacità dell’intelligenza artificiale di produrre rappresentazioni digitali incredibilmente accurate degli artisti rappresenta una minaccia reale e attuale al benessere economico e reputazionale e all’autodeterminazione dei nostri membri – ha dichiarato Duncan Cabtree-Ireland, direttore esecutivo di Sag-Aftra, il sindacato statunitense dei lavoratori del mondo dei media e dello spettacolo -. Abbiamo bisogno di una catena di approvvigionamento completamente trasparente e responsabile per l’intelligenza artificiale generativa e i contenuti che crea, al fine di proteggere il diritto fondamentale di tutti di controllare l’uso del proprio volto, della propria voce e della propria persona”. Ora, resta solo da vedere se il Copied Act diventerà effettivo o meno.
Fonte : Wired