Lego Space Bricks: come sono nati i mattoncini con polvere di meteorite

Quello che si può osservare nella foto di copertina è uno dei Lego Space Bricks ovvero uno degli specialissimi mattoncini realizzati con polveri prelevate da un meteorite vecchio qualcosa come 4,5 miliardi di anni. Si è scelta quella roccia non a caso, ma perché può rassomigliare alla regolite, ovvero al materiale che copre in enormi quantità il suolo della Luna. I mattonicini sono stati realizzati in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) che ha dato l’idea iniziale: abbiamo avuto modo di parlare con il designer Lego Daniel Meehan, che ci ha raccontato le varie fasi del progetto.

Tutto è iniziato da uno scambio di mail e l’idea lanciata da Esa è finalmente arrivata a Daniel Meehan: “L’ambizione delle missioni Artemis non è quella di fermarsi a raggiungere la Luna, ma di utilizzarla come base per poi esplorare oltre. Serve quindi immaginare un habitat basato sul satellite che possa essere costruito con materiali facilmente reperibili in loco e la risposta è la regolite”. Regolite è il termine che definisce quel grande insieme di polveri a grana fine, frammenti e sedimenti vari che ricoprono la superficie della Luna e che risulta ben visibile nelle foto e nei video delle missioni Apollo. Così diffusa a un secondo luce da noi, qui sulla Terra è pressoché irreperibile, ci sono poche quantità e sono quelle prelevate in loco. Da lì, l’utilizzo di un meteorite scoperto nei deserti dell’Africa nord-occidentale, datato circa 4,5 miliardi di anni, che ha una struttura simile.

Il materiale ottenuto è stato miscelato con polimeri: “Si sono creati dei filamenti per stampanti 3D – ci ha spiegato Daniel – e abbiamo iniziato a prototipare gli Space Bricks, che risultano davvero del tutto simili a quelli standard per forma, dimensioni e anche per il ”clic” che producono quando si agganciano o sganciano tra di loro. Scorrendo il dito danno una sensazione di organico. Quando abbiamo finito il primo brick è stato davvero magico“. La superficie è naturalmente meno levigata di quelli in plastica, ma l’effetto finale è decisamente un pro perché spinge l’immaginazione oltre l’atmosfera. “Sembra proprio qualcosa che arrivi dallo spazio, alla fine questo è il mattoncino Lego al contempo più nuovo e anche più vecchio di sempre”.

Fonte : Wired