Anche quest’anno molti italiani rinunceranno ai viaggi. Le ragioni sono diverse: problemi economici, impegni lavorativi e motivazioni personali. Quando però ci sono di mezzo dei figli ecco che inizia a ronzare per la testa quel fastidioso senso di colpa che ci porta a non sentirci bravi genitori perché non riusciamo a portarli in vacanza.
“Sfatiamo subito questa cosa. Il bisogno di vacanza è in realtà un bisogno ad appannaggio del mondo degli adulti, dice Giovanna Giacomini, pedagogista e formatrice, ideatrice di Scuole Felici. Siamo noi che viviamo la rinuncia al viaggio come fonte di stress e frustrazione anche perché associamo il restare a casa come all’impossibilità di staccare veramente la spina e allontanarsi dalle responsabilità quotidiane.
C’è l’errata percezione che per poter rimediare allo stress accumulato durante l’anno sia necessario per forza partire. Questa visione è stata amplificata negli ultimi anni dall’avvento dei social media che ci mostrano foto di amici e parenti in località splendide e profili dedicati proprio a questo tema che ci propongono paesaggi da favola facendo nascere in noi, nel momento in cui non possiamo raggiungere quelle mete ambite, un senso di insoddisfazione e inadeguatezza.
Al contrario, per i bambini, le vacanze significano una semplicemente pausa dalla scuola e di conseguenza libertà. Libertà dalla classica routine giornaliera nei confronti della quale i più piccoli si stancano già verso il mese di maggio. Nel periodo di stop, la casa diventa per loro un luogo di scoperte, dove vivere la magia di nuove avventure e respirare quel senso di libertà che deriva dal non avere qualcosa di predeterminato da fare. Se anche noi adulti riuscissimo a recuperare quest’idea, potremo trasformare le vacanze a casa in esperienze interessanti e divertenti per noi e per i nostri figli.
I vantaggi di passare le vacanze a casa
Stare a casa ha inoltre i suoi risvolti positivi. Si possono fare attività low budget, si azzera lo stress della pianificazione del viaggio e della preparazione dei bagagli e non ultimo sono vacanze green, meno impattanti sull’ecosistema. Non per altro da diverso tempo si parla di “Staycation” a significare proprio uno stile di vacanza a casa o nei dintorni.
“Non viaggiare non significa però lasciare la gestione delle giornate allo sbando. L’estate è un momento meraviglioso dove assaporare la libertà e il cosiddetto tempo della noia, che è un tempo incredibilmente importante da un puto di vista educativo: è qui che la creatività può essere coltivata e sviluppata in maniera esponenziale. Tuttavia senza una routine le giornate possono essere facilmente riempite da attività per nulla utili ai bambini e ragazzi come lo stare diverse ore davanti alla televisione, usare eccessivamente i video giochi o ancora peggio i social network. Diventa quindi fondamentale trovare delle strategie per mantenere una sana routine anche durante le vacanze”.
Lavoro e vacanze: perché è così difficile staccare davvero la spina?
Le strategie per gestire la vita familiare senza vacanze
“Uno strumento che può venirci in aiuto è la lavagna delle attività di famiglia, che serve a pianificare e organizzare il quotidiano” prosegue Giacomini. “Può essere organizzata suddividendo il tempo tra cose che si possono fare insieme, che il bambino può fare da solo e inserire anche dei compiti domestici, delle piccole responsabilità quotidiane come il rifare il letto, sistemare la stanza o aiutarci nella preparazione dei pasti. In questo modo andremo a creare un programma giornaliero in modo che i più piccoli, vedendolo scritto, sappiano che cosa aspettarsi durante la giornata riuscendo così a gestire meglio il loro tempo.
Un buon equilibrio prevede una suddivisone tra attività di tipo creativo (tra cui la noia), esercizio fisico, giochi all’aria aperta e apprendimento, che non significa necessariamente solo fare i compiti ma anche leggere libri, impegnarsi in progetti scientifici o per chi ha il giardino fare l’orto o creare un erbario. Del tempo va dedicato al relax, via libera a film o cartoni animati e video giochi sempre che ci sai un orario stabilito in precedenza tramite un accordo adulto/bambino in modo da evitarne l’abuso.
All’interno di questo insieme di attività si possono poi creare dei sottoinsiemi con i bambini, coinvolgendoli il più possibile nella scelta in modo che possano esprimere anche dei desideri come trascorrere un pomeriggio al mare o in montana, oppure fare una caccia al tesoro. Per elencare e organizzare le varie attività possiamo utilizzare la classica lavagna con i gessetti o creare degli storyboard” spiega la pedagogista.
E se durante l’estate dobbiamo lavorare?
“In questo caso ci vengono in aiuto le attività salvagente, ossia attività costruttive che possono essere svolte al bambino in totale autonomia e sicurezza, pensate e condivise con lui dai genitori”, dice Giovanna Giacomini, che continua “queste attività sono valide per i più piccoli, per bambini che per età possono restare a casa da soli, per i nonni che, in mancanza di fantasia o impossibilità fisica, non riescono a coinvolgerli in atre attività e per coloro che lavorano da casa e non hanno quindi la possibilità di essere costantemente presenti e disponibili. La cosa più importante è, come adulti, avere le idee ben chiare perché se riuscissimo a pensare e stilare nei giusti tempi un elenco di attività e condividerle con i nostri figli eviteremmo di essere perseguitati dalla classica frase, non so cosa fare! Riuscire ad anticipare le richieste dei bambini, che sono del tutto naturali, ci farà ottenere ottimi risultati.”
Tra gli strumenti per svolgere attività salvagente troviamo:
- Applicazioni e portali. Ne esistono diversi ad esempio per il ripasso dell’apprendimento, per potenziare talenti e imparare qualcosa di nuovo come ad esempio una lingua. E ancora disegnare i fumetti o comporre musica.
- Per i bambini più piccoli giochi educativi che incoraggiano la creatività: puzzle, costruzioni e materiali modellanti.
- Audio libri e podcast. Creare, insieme al bambino, una playlist alla quale può accedere liberamente.
- Materiale creativo per colorare, incollare, ritagliare etc.
- Progetti iniziati insieme che i bambini possono portare avanti da soli.
Non dimentichiamoci inoltre, che se non possiamo partire, possiamo però portare le vacanze a casa.
Come? “Facendo camping in giardino, realizzando giornate a tema, come ad esempio la giornata dell’arte dove ricreare con la fantasia un museo tra le mura domestiche o la giornata della cucina in famiglia, dove ognuno prepara un piatto e infine incoraggiamo le escursioni locali. A volte siamo più orientati a pensare di dovere per forza andare in località turistiche quando magari proprio fuori da casa ci sono realtà e associazioni che durante l’estate organizzano numerose attività.”
Fonte : Today