“Se la vita ti dà dei limoni, fatti una limonata”. Uno dei proverbi statunitensi più noti, probabilmente quello che meglio sintetizza il segreto da cui le aziende devono partire per essere davvero longeve: adattarsi alla realtà e ai tempi che cambiano.
Così, se come sottolinea l’agenzia Reuters la popolazione del Giappone è destinata a diminuire di circa il 30% a 87 milioni entro il 2070, con quattro persone su dieci di età pari o superiore ai 65 anni, alle aziende che fabbricano pannolini non resta che una soluzione: aumentare la produzione di pannoloni assorbenti per adulti.
È quello che sta facendo, per esempio, la Daio Paper nella regione di Fujinomiya, nei pressi del monte Fuji. Il sorvegliante Naoto Sugaya ha riferito all’agenzia stampa britannica che la produzione del prodotto è cresciuta di anno in anno. Poggiato sulle gambe, ne aveva un esemplare e spiegava che “la parte intorno alle gambe è molto attillata” e “quando li indossi, puoi usarli senza alcuna preoccupazione”.
La politica di Daio Paper sta pagando, considerato che le entrate derivanti dalla vendita dei prodotti per adulti hanno doppiato quelle dei pannolini per i bambini. E per le competitor, tale indicazione è stata molto chiara. La Oji Holdings ha addirittura deciso di smettere di produrre mutandine contenitive destinate ai più piccoli, per concentrarsi su quelle per le persone anziane.
L’azienda del Fujinomiya non ha invece intenzione di cessare alcuna produzione. Ciononostante, secondo il suo direttore del marketing Kenji Nakata, il futuro è chiaro: “Possiamo aspettarci – spiega – che il mercato dei pannoloni per adulti continui a crescere, quindi stiamo dedicando le risorse della nostra azienda a quel mercato con l’obiettivo di espandere la produzione di questi prodotti“.
Secondo le stime, al termine del quinquennio 2023-2027, il mercato giapponese delle mutande contenitive per adulti sarà cresciuto del 16%, a quota 98,9 miliardi di yen (570 milioni di euro), mentre quello del loro corrispettivo per bambini sarà sceso dell’8% a quota 84,6 miliardi di yen (490 milioni di euro). Ma le aziende giapponesi sono già pronte a fare una limonata.
Fonte : Wired