Europei e vacanze di Natale. Ecco gli eventi che hanno scombussolato l’epidemiologia di Covid-19 tra il 2020 e il 2023 in Inghilterra e in Galles, secondo l’ultima analisi dei dati raccolti dall’app di tracciamento Nhs Covid-19 (la corrispondente britannica della nostra Immuni). Lo studio, appena pubblicato su Science, sottolinea come lo strumento digitale sia stato in grado di misurare su una scala mai così ampia e in tempo reale diversi fattori che hanno influito sulla trasmissione di Sars-Cov-2 e sulla dinamica delle infezioni. Peculiarità che, secondo gli autori, danno valore alle app di tracciamento: non sono solo uno strumento per ridurre la diffusione, ma anche per la gestione politica di future pandemie.
Analisi dei modelli di contatto, per decisioni consapevoli
Quanto si incontravano le persone e quanto rischiose risultavano queste interazioni? Dall’analisi dei dati dell’app britannica è emerso che le interazioni sono state (ovviamente) molto ridotte durante i lockdown per poi aumentare gradualmente con le riaperture e la ripresa di tutte le attività. Nulla che già non sapessimo, perché sono già usciti i risultati di altri studi che hanno utilizzato metodologie di raccolta differenti e più tradizionali. Le app di tracciamento, invece, erano un sistema nuovo, da testare, e il fatto che i dati dalla app Nhs Covid-19 siano concordi con gli altri supporta la loro affidabilità. Inoltre, come sottolinea l’autrice Michelle Kendall in un post sul suo sito, “I dati dell’app hanno alcune qualità uniche: sono disponibili il giorno successivo e misurano in modo specifico i modelli di contatto delle persone che sono appena risultate positive a Covid-19, non tutta la popolazione”. Se avessimo avuto queste informazioni validate a epidemia in corso, si sarebbero potute prendere decisioni più consapevoli sulle campagne vaccinali, per esempio.
Effetto Natale e Euro2020
L’app si è dimostrata particolarmente efficace nel rilevare aumenti improvvisi dell’indice R(t), collegandolo a cambiamenti nei modelli di contatto e alla probabilità di infezione. “In particolare, abbiamo scoperto che i cambiamenti nei tassi di contatto sono stati i principali fattori che hanno determinato le variazioni di R(t) per gran parte del 2021, mentre con l’arrivo della variante Omicron il fattore principale è stato il rischio di infezione per contatto”, commenta Kendall.
Variazioni dei fattori che hanno guidato l’epidemia sono state osservate per regione (Londra ha registrato tassi di contatto più alti del resto dell’Inghilterra e del Galles, ma un rischio di infezione per contatto inferiore), giorno della settimana (le nuove trasmissioni raggiungeva il picco quasi ogni sabato), contesto (i contatti “domestici”, cioè quelli per diverse ore consecutive sono stati solo il 6% ma con il 39% di eventi di trasmissione, mentre i contatti fugaci hanno rappresentato il 48% ma con solo il 12% di eventi di trasmissione), festività ed eventi.
Quelli che saltano di più all’occhio, però, sono stati l’**effetto Natale **e l’effetto Euro2020 (i campionati europei di calcio che si sono tenuti nel 2021, distribuiti negli stadi di tutta Europa), che hanno rotto completamente le dinamiche medie di trasmissione.
Fonte : Wired