In Nepal si cercano decine di dispersi finiti in un fiume a causa delle frane provocate dalle piogge torrenziali. In Cina preoccupazione lungo il corso dello Yangtze: già sei morti nella metropoli di Chongqing, ma è allarme anche per i livelli record raggiunti nell’invaso dell’immensa chiusa costruita dopo aver spostato forzatamente centinaia di migliaia di persone.
Kathmandu (AsiaNews/Agenzie) – Decine di dispersi in Nepal per via delle frane che hanno travolto due autobus carichi di passeggeri nel fiume Trishuli. Mentre anche nella Repubblica popolare cinese si contano almeno sei morti per le alluvioni nella metropoli di Chongqing e c’è apprensione per il livello dell’acqua che continua a salire nel bacino della diga delle Tre Gole, una delle più grandi al mondo. Sono gli ultimi aggiornamenti sulle piogge torrenziali che continuano a devastare con una violenza senza precedenti ampie zone dell’Asia in questa stagione dei monsoni.
Le notizie più gravi arrivano dallo Stato himalayano del Nepal, dove intiorno alle 3,30 di questa mattina, due autobus carichi di passeggeri sono scomparsi nel fiume Trishuli in seguito a una frana nella zona di Simaltal, lungo il tratto stradale Narayanghat-Mugling nel distretto di Chitwan. Secondo quanto riferito dalle autorità, uno dei due autobus, gestito dalla società Ganapati Deluxe, era diretto a Gaur Rautahat da Kathmandu con circa 41 passeggeri. L’altro, gestito da Angel Deluxe, in viaggio verso Kathmandu da Birgunj, avrebbe avuto a bordo circa 24 passeggeri. Mentre continuano le ricerche delle squadre di soccorso si è avuta notizia solo di tre persone che sono riuscite a mettersi in salvo gettandosi fuori da uno dei due autobus mentre veniva trascinato via dalla corrente.
Il Nepal è alle prese da giorni con i disastri legati ai monsoni. Solo nel distretto di Kaski sono state segnalate 11 vittime a causa di molteplici frane avvenute la scorsa notte. Già prima del disastro di questa mattina le statistiche raccolte dalla polizia parlavano di 103 morti a livello nazionale a causa di frane e inondazioni.
In Cina, invece, in queste ore è il corso del fiume Yangtze (il cosiddetto fiume Azzurro), nella parte sud-occidentale del Paese, a destare le più gravi preoccupazioni. Sei persone sono morte ieri a causa delle forti piogge nella contea di Dianjiang nella grande metropoli di Chongqing: in quest’area le precipitazioni hanno raggiunto il livello record di 269,2 mm in un solo giorno, creando gravi problemi a più di 40mila persone.
Ancora una volta, c’è apprensione anche per la gigantesca diga delle Tre Gole, nella provincia dell’Hunan, dove l’acqua ha raggiunto il livello di 161,1 metri, il più alto mai registrato nel mese di luglio da quando l’impianto è entrato in funzione nel 2012. Alta 185 metri e larga più di 2 km, questa immensa chiusa può contenere 39,3 miliardi di metri cubi di acqua e generare elettricità equivalente a quella prodotta da 20 centrali nucleari. Per la sua costruzione e l’entrata in funzione a pieno regime – che Pechino ha voluto fortissimamente nonostante le polemiche sull’impatto ambientale e lo spostamento forzato di 1,3 milioni di persone – sono stati necessari 18 anni di lavori.
Ora la Commissione per le risorse idriche di Changjiang, un dipartimento specializzato nella prevenzione delle inondazioni del fiume Yangtze, ha diramato un’allerta perché il livello dovrebbe ulteriormente salire con nuove ondate di piena che si riverseranno nel bacino della diga delle Tre Gole intorno al 16 luglio. Secondo quanto riferito dall’emittente statale CCTV, la commissione ha deciso per questo di aumentare il deflusso dal bacino, un provvedimento che potrebbe rendere ancora più grave la situazione nel tratto inferiore dello Yangtze.
Foto: Flickr / Pedro Vásquez Colmenares
Fonte : Asia