Dopo Putin e Xi, Orban incontra Trump: “Abbiamo discusso di pace, risolverà tutto”

Dopo il viaggio a Kiev, Mosca e Pechino, Viktor Orban vola in Florida, a salutare l’amico Donald Trump. Dopo la fine del summit Nato, che si è svolto a Washington, il leader magiaro ha raggiunto l’11 luglio il tycoon nella sua residenza di Mar-a-Lago per un incontro “informale” che si è tenuto a meno di una settimana da quelli avuti a Mosca e Pechino con, rispettivamente, il presidente russo Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping. Il faccia a faccia con il repubblicano alimenta le preoccupazioni a Bruxelles e a Washington sulle lavoro che Orban sta portando avanti per presentarsi come intermediario tra Putin e Trump, anche se le sue trasferte vengono ufficialmente promosse come “missioni di pace” per porre fine alla guerra in ucraina.

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La “missione di pace” per attaccare e isolare l’Ucraina

I due giorni passati a Washington per il vertice della Nato sono stati vissuti dal leader magiaro come un emarginato. Orban ha usato il summit dell’Alleanza Atlantica per riaffermare la sua narrazione, che è pericolosamente simile a quella del Cremlino, sostengono i suoi detrattori. “L’Alleanza Atlantica fu creata 75 anni fa come progetto di pace: a nome dell’Ungheria sosterrò che dovremmo preservare la Nato così come è stata concepita, un’alleanza di difesa”, ha dichiarato l’ungherese entrando al vertice, dove ha poi ribadito con che Budapest non parteciperà a nessuna iniziativa a favore dell’Ucraina, uno dei piatti forti del menù di Washington.

Non è nuova la posizione del premier ungherese sull’Ucraina, ma le sue ultime affermazioni scaldano gli animi dei leader europei dal momento che l’Ungheria ha assunto lo scorso 1° luglio la presidenza di turno dell’Unione europea. Presidenza che porta in dote uno slogan che richiama molto al “Make America Great Again” di Trump.

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Negli ultimi dodici giorni, Orban è stato molto attivo a livello diplomatico atterrando prima a Kiev, poi a Mosca e infine a Pechino. Me se le trasferte nelle capitali dei due paesi governati dagli autocrati (Xi Jinping e Vladimir Putin) sono state giustificate da Orban come incontri bilaterali che avevano il solo scopo di promuovere una missione di pace per la fine della guerra in Ucraina, il viaggio in Florida non ha una ragione ufficiale. Se non quella di stringere il rapporto con il tycoon, che non ha mai nascosto la sua stima per il leader magiaro. 

“Missione di pace 5.0”, scrive il premier ungherese su X, riferendosi alle cinque tappe del suo viaggio di questi giorni (Kiev, Mosca, Pechino, Washington e la Florida). “Abbiamo proseguito a Mar-a-Lago la missione di pace. Durante la sua presidenza Donald Trump ha dimostrato di essere un uomo di pace. Lo farà di nuovo”. Non è la prima volta che Trump ospita Orban a Mar-a-Lago. I due si erano già incontrati in Florida lo scorso marzo e anche qui il leader magiaro ha sostenuto la candidatura di Trump alle elezioni. 

Il nodo della presidenza di turno dell’Ue

La questione delle trasferte di Orban è stata affrontata dal Coreper, il Comitato che riunisce i rappresentanti permanenti presso l’Unione Europea, che ha osservato come questi viaggi violino il principio di leale collaborazione e danneggino l’Unione. “Non parli a nome nostro, non parli a nome dell’Ue”, è stato il monito dei vertici europei. In risposta, il leader di Budapest ha ripetuto quello che dice da giorni: “I miei incontri non sono stati effettuati in qualità di presidente di turno dell’Ue”.

Bruxelles sta cercando di limitare il ruolo di Orban come presidente di turno. Un processo difficile e, in assenza di provvedimenti che limitino il suo movimentismo, il leader magiaro si muove liberamente come il portavoce del Cremlino nel cuore dell’Unione europea.

Fonte : Today