La difficile situazione degli alloggi popolari gestiti da Regione Lombardia a Milano: topi morti nelle cantine, infiltrazioni, muffa e appartamenti murati per impedire le occupazioni.
Le sorelle Aurora e Norma Di Donato vivono vicino al Naviglio Pavese, in un appartamento gestito dall’Aler, l’ente di Regione Lombardia che controlla una parte dell’edilizia popolare a Milano (le altre le gestisce MM e non sono in condizioni migliori), e da più di due anni combattono con la muffa in salotto che è anche la camera da letto di Aurora. “Ho la bronchite asmatica, mai successo prima” – racconta la donna a Fanpage.it – “perché sto respirando la muffa“.
Come spesso accade, dal piano superiore una perdita d’acqua non sistemata è diventata una chiazza di muffa. “Non riesco più a mangiare”, confessa Aurora mentre viene presa dal continuo affanno respiratorio.
Non va meglio nella camera da letto della sorella Norma, dove tra la parete e il soffitto gli operai hanno lasciato il lavoro a metà, con l’intonaco in bella vista: “Poi ve la vedete voi” avrebbero detto gli operai mandati da Aler a sistemare l’ennesima infiltrazione dell’appartamento attiguo.
Leggi anche
Bimbi malati per la muffa e anziani con metà casa inagibile: cosa vuol dire vivere nelle case popolari a Milano
Scendiamo giù in cantina: contiamo almeno tre topi morti, materiali da lavoro abbandonati e un cumulo di oggetti affastellati.
A rendere la situazione ancora più paradossale è l’affitto che le sorelle Di Donato devono pagare, affitto che è più che raddoppiato da quando Aurora ha raggiunto la sorella: “Da 190 a più di 500 euro al mese”, una cifra spropositata per le due donne che non lavorano e che hanno problemi di salute.
“È inaccettabile che persone perbene che pagano l’affitto, già in difficoltà economiche e di salute, si trovino a vivere in una casa piena di muffa senza che la proprietà, l’Aler, le rispetti e dia le soluzioni a un problema che non è dovuto agli inquilini ma ai guai dello stabile”, è il commento di Carmela Rozza, consigliera regionale del PD in Lombardia, che si occupa da sempre dei problemi negli alloggi popolari.
Le case vuote in zona Piazzale Loreto
Ci spostiamo dall’altra parte di Milano, intorno a Piazzale Loreto. In una zona centrale della città ci sono interi stabili Aler. Uno di questi è di fronte a una palazzina di MM, società del Comune di Milano.
Qui gli appartamenti al primo piano hanno i balconi facilmente raggiungibili salendo sopra i tettucci delle macchine parcheggiate nel cortile interno: “Qui vengono a dormire senza fissa dimora, litigano la notte, salgono sopra le macchine, sfruttano i balconi delle case chiuse, qualche volta arriva la polizia ma poi ritornano“, ci racconta Beatrice che vive nel palazzo.
C’è un’intera fila di case vuote e con le finestre coperte di lamiere per evitare le occupazioni, ma i balconi sono agibili e sono pieni di letti e coperte. Anche nel palazzo Aler di Beatrice la situazione è complicata, tra appartamenti anche qui con le lastre anti-occupazione e i muri in cattive condizioni.
Beatrice ci accompagna nel vecchio palazzo Aler, nelle vicinanze, dove ha abitato fino al 2021. Il suo appartamento è ancora vuoto e non è stato riassegnato: “Il palazzo era in condizioni pietose, l’appartamento pieno di muffa era invivibile“. Nella casa Aler dove oggi Beatrice vive, almeno la muffa non c’è. Ma forse è troppo poco per essere soddisfatti di come viene gestito il patrimonio delle case popolari a Milano e in Lombardia.
Fonte : Fanpage