Medioriente, Hamas: Netanyahu responsabile per stop colloqui

Proseguono gli sforzi negoziali per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas: dopo il ciclo di incontri a Doha, la delegazione israeliana guidata dal capo dello Shin Bet, Ronen Bar, si recherà in serata al Cairo per continuare i colloqui. Lo ha annunciato l’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu, il quale per tutta la giornata ha avuto dei faccia a faccia con i mediatori tornati dal Qatar per ricevere aggiornamenti, prima della riunione del gabinetto di sicurezza. Secondo il Washington Post, entrambe le parti avrebbero raggiunto un accordo “quadro” con un piano in tre fasi che prevede una ‘governance a interim’ della Striscia nella seconda fase. “Il quadro è concordato” e le parti stanno ora “negoziando i dettagli su come verrà attuato”, ha riferito una fonte americana di alto livello, precisando che nella fase 2 nè Hamas nè Israele governerebbero Gaza. La sicurezza sarebbe fornita da una forza addestrata dagli Stati Uniti e sostenuta da alleati arabi moderati, tratti da un gruppo di circa 2.500 sostenitori dell’Autorità nazionale palestinese a Gaza che sono già stati vagliati dallo Stato ebraico. Sempre nella fase 2 Hamas dovrebbe rilasciare i soldati maschi rimasti in ostaggio ed entrambe le parti si accorderebbero per una “fine permanente delle ostilità” con “un ritiro completo delle forze israeliane” dall’enclave palestinese.

A spingere verso un accordo, secondo il Wp, per Israele è il

desiderio di preparare le forze in vista di un possibile confronto a tutto campo con Hezbollah e con l’Iran, mentre Hamas è “in pessime condizioni” nei suoi covi sotterranei con poche munizioni e rifornimenti. Intanto Hamas ha fatto notare di non aver ancora avuto dai mediatori alcun aggiornamento sui negoziati e ha accusato Israele di continuare a “temporeggiare” per guadagnare tempo e ostacolare l’attuale ciclo di colloqui.

Fonte : Sky Tg24