Lo scorso mese sono state notificate 151 segnalazioni, +20 su maggio. Il 32,8% delle persone colpite ha sviluppato almeno una complicanza, tra cui 91 polmoniti e un’encefalite. L’81,6% dei casi si concentra tra Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia, ma l’incidenza più alta è in Abruzzo: 64,6 casi per ogni milione di abitanti. Ad ammalarsi sono soprattutto i non vaccinati e i giovani. I bambini sotto i 5 anni sono il gruppo di età con la maggiore incidenza
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Continuano a salire i casi di morbillo riscontrati in Italia, in linea con il resto d’Europa. Dal 1°gennaio al 30 giugno di quest’anno ne sono stati notificati 717 (24,3 per ogni milione di abitanti), di cui 151 soltanto lo scorso mese (a maggio erano 131). Sono i dati che emergono dal numero di luglio del bollettino periodico “Morbillo & Rosolia News”, curato dalla Sorveglianza epidemiologica nazionale del morbillo e della rosolia dell’Iss. Il 32,8% dei casi ha sviluppato almeno una complicanza, tra cui 91 polmoniti e un’encefalite. Molti meno i casi di rosolia riscontrati nei primi sei mesi dell’anno. Soltanto due, tra l’altro classificati come “possibili”. La sorveglianza è coordinata dal Dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss con il Reparto Epidemiologia, Biostatistica e Modelli Matematici e il Laboratorio Nazionale di riferimento per il morbillo e la rosolia con il contributo della rete nazionale di Laboratori Regionali di Riferimento (MoRoNet).
L’81,6% dei casi in 6 regioni, in Abruzzo l’incidenza più alta
Se quasi tutto il Paese è coinvolto – 17 tra Regioni e Province autonome hanno segnalato soggetti affetti da morbillo – ci sono territori dove la diffusione è più alta che altrove. L’81,6% dei casi si concentra infatti soltanto in sei regioni: Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia. L’incidenza più alta è però quella dell’Abruzzo: 64,6 casi per ogni milione di abitanti.
Colpiti soprattutto i non vaccinati e i giovani, ma incidenza più elevata sotto i 5 anni
La stragrande maggioranza di chi ha contratto il morbillo – l’89,5% – non era vaccinato. Un ulteriore 5,5% lo era, ma non aveva completato il percorso di vaccinazione con tutte le dosi consigliate. L’età media dei casi segnalati è di 31 anni: oltre la metà della popolazione coinvolta è composta da adolescenti o giovani adulti (non vaccinati). Un ulteriore 23,8% supera i 40 anni. L’incidenza più elevata si osserva però nei bambini sotto i 5 anni di età, di cui 34 con meno di un anno di età: troppo piccoli per essere vaccinati. Vengono poi segnalati casi tra operatori sanitari (55 nel 2024) e una trasmissione in ambito sanitario e nosocomiale.
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Morbillo, quali sono i sintomi
Il sintomo caratteristico della malattia – spiega l’Istituto superiore di sanità – è un’eruzione cutanea (esantema): si presenta sotto forma di macchioline rosse, che partendo dalla testa in breve tempo (4-7 giorni), si diffondono poi in tutto il corpo. Il periodo di incubazione è di circa 9-14 giorni. L’eruzione cutanea è anticipata da sintomi simili a quelli di un raffreddore o un’influenza, e a causa di questo si confonde con queste malattie. L’infezione si manifesta inizialmente, infatti, con starnuti, tosse secca, e febbre che tende a crescere con il passare dei giorni. Accanto a questi sintomi, inizialmente compaiono dei puntini bianchi all’interno della bocca, seguiti a 3-4 giorni di distanza dalla comparsa delle macchie rosse (l’esantema). Questi piccoli puntini rosso vivo prima compaiono dietro le orecchie e il viso e poi si allargano a tutto il corpo. L’eruzione cutanea dura per 4-7 giorni, dopo i quali i puntini cominciano a scomparire: durante questo intervallo di tempo la febbre tende a mantenersi alta, di solito intorno ai 39. Una volta contratto il virus, si ottiene un’immunità a vita ovvero non ci si riammala più di morbillo.
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Fonte : Sky Tg24