I casi di antisemitismo in Italia sono in aumento

Secondo il report sull’antisemitismo in Italia nel 2024 gli episodi di discriminazione contro le persone di origine ebrea sono aumentati del 300% dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Lo ha ricordato il generale Pasquale Angelosanto, già comandante del Ros dei carabinieri e oggi coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, dopo aver presentato un’analisi dettagliata della situazione alla Commissione Segre, la delegazione del parlamento italiano che si occupa di contrasto ai fenomeni di intolleranza e razzismo presieduta dalla senatrice a vita, Liliana Segre.

Secondo i dati forniti, nel periodo compreso tra gli attacchi di Hamas dell’ottobre scorso e il 30 giugno 2024, sono stati registrati 406 incidenti classificati come discriminatori. Questo numero rappresenta un incremento rispetto ai 98 casi del periodo precedente. Angelosanto ha inoltre evidenziato un cambiamento nella natura degli episodi, “mentre prima gli atti erano soprattutto via web, adesso aumentano quelli con la partecipazione diretta cioè ora l’offesa è diretta e personale“.

I numeri

L’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) ha documentato per il 2023 un totale di 235 episodi classificati come antisemiti, che hanno portato a 51 denunce e 2 arresti. Mentre, se si considera solo il periodo successivo all’attacco di Hamas, sono stati registrati 406 casi totali, suddivisi in diverse categorie: 57 episodi di crimini d’odio (hate crimes); 200 episodi di discorsi d’odio (hate speech); 128 episodi di hate speech online; 21 episodi di hate incident. Infine, sono stati rilevati 369 casi relativi a discriminazioni di matrice antisemita, principalmente tramite media e web.

Vengo accusata di vittimismo — ha commenta la senatrice Liliana Segre — ma sono una delle pochissime testimoni ancora in vita, ho visto sterminare migliaia di persone per la colpa di essere nate e sento ancora parlare di antisemitismo”. E ancora, in merito ai rigurgiti di antisemitismo nella sezione giovanile di Fratelli d’Italia: “L’antisemitismo è rimasto latente, ma oggi in tanti non si vergognano più. Sono felice che la premier Meloni abbia deciso di intervenire: si è resa conto che la sua prima reazione era sbagliata”.

Nelle scuole

Che la situazione non sia da sottovalutare lo confermano anche i dati del Centro di documentazione ebraica citati da Angelosanto: “Un quinto degli italiani è antisemita, il 9% moderatamente, il 10% fortemente, mentre il 30% sminuisce la Shoah”. Le conseguenze di queste fenomeno sono evidenti in una ricerca condotta dall’Unione giovani ebrei d’Italia, che ha esaminato le percezioni di sicurezza degli studenti ebrei delle scuole superiori e delle università nel nostro paese.

Il sondaggio ha rilevato che una parte significativa degli intervistati considera le manifestazioni pro-palestinesi come potenzialmente problematiche per la sicurezza delle comunità ebraiche. Un’indagine su individui di età compresa tra 18 e 35 anni ha evidenziato che più della metà dei partecipanti ritiene che la propria identità ebraica possa essere motivo di discriminazione in ambito lavorativo o accademico. Una percentuale considerevole degli intervistati, inoltre, ha riferito di aver modificato alcune abitudini quotidiane per sentirsi più al sicuro. Altro problema è la sottostima delle segnalazioni. “Il 79% degli ebrei intervistati – spiega Angelosanto non ha segnalato l’episodio più grave di cui è stato vittima. Dobbiamo offrire una varietà di canali per permettere di aumentare le segnalazioni.

Fonte : Wired