AGI – Ecco Voragine. Diventato, a seguito della significativa attività effusiva delle ultime settimane, la nuova vetta dell’Etna, ora sembra quasi volere mostrarsi al mondo. Dalla mazzanotte gli strumenti dell’Osservatorio etneo dell’Ingv hanno registrato un graduale incremento dell’attività stromboliana proprio dal cratere Voragine, che era ripresa nel pomeriggio di ieri. Una nube eruttiva si è diretta verso sud, producendo emissioni di cenere. L’ampiezza media del tremore vulcanico, a seguito di un graduale incremento osservato a partire dalle 20 di ieri, ha raggiunto il livello alto, con un andamento in crescita. Il centro delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato poco a est del cratere Voragine ad una elevazione di circa 2800 metri sul livello del mare.
L’attività infrasonica è alta e le sorgenti degli eventi sono localizzate al cratere Voragine. Ieri gli esperti dell’Ingv avevano diffuso la notizia che, secondo i rilievi effettuati da drone, l’altezza dell’orlo craterico orientale si assesta adesso intorno a 3369 metri, la più grande altezza mai misurata sull’Etna. E questo in forza all’avvio il 14 giugno di una attività stromboliana all’interno proprio del cratere Voragine. Uno degli episodi parossistici avvenuti nelle ore mattutine del 7 luglio, alla stessa bocca aveva ulteriormente aumentato lo spessore dei depositi e l’altezza dell’orlo craterico orientale facendo raggiungere all’Etna la maggiore altezza mai misurata.
Intanto, a causa della cenere prodotta dall’ultima eruzione dell’Etna, numerosi voli in arrivo a Catania, sono stati deviati sull’aeroporto di Palermo. Lo riferisce la Gesap, la società che gestisce il “Falcone-Borsellino”. Si attendono le evoluzioni in corso dell’attività del vulcano e le conseguenti decisioni della Sac, la società di gestione dello scalo di Fontanarossa.
Fonte : Agi