Arte in città, se la mostra diffusa si sposta sul maxi digital led

Videoarte nelle strade, per avvicinare il pubblico all’espressione artistica contemporanea laddove, in genere, gli occhi incontrano la normale programmazione pubblicitaria.

Così lo scorso 12 e 13 giugno è andato in scena il progetto Urban HEART che ha portato le opere di 21 artisti sui maxi digital led di Urban Vision a Milano, Roma, Napoli e Catania. Tra gli artisti che hanno preso parte alla prima edizione, Virgilio Villoresi, Tommaso Ottomano, Florencia Brück, Simone Brillarelli, Anderson Tegon, Alessandra Breviario, Alberto Maria Colombo, Lorenza Liguori, Donato Sansone, Megan Volpe Stancanelli, Karol Sudolski.

A promuovere l’iniziativa, Urban Vision Group, la creative-tech media company leader nel settore dell’Out Of Home e nella rigenerazione urbana. Gli artisti hanno risposto alla call dell’azienda e le opere hanno spodestato la normale programmazione pubblicitaria dalle ore 19:00 di mercoledì 12 giugno fino alle ore 23:59 di giovedì 13 giugno.

In precedenza, dal 16 al 22 maggio, Urban Vision Group aveva portato la street art di Obey (al secolo Shepard Fairey) nelle strade di Milano, mentre alla Fabbrica del Vapore era di scena la prima personale italiana dell’artista, dal titolo “OBEY: The Art of Shepard Fairey” (ancora in corso, chiude il 27 ottobre, ndr). Anche in questo caso, le opere scelte sono state esposte sui maxi impianti digital di Milano, per una mostra diffusa presente in centro ma anche nei pressi di Piazzale Corvetto – Stazione Rogoredo.

Progetti, quelli promossi dalla creative-tech media company, che intercettano alcuni temi più generali: l’importanza dell’arte, tanto più quella contemporanea, che esce dai luoghi istituzionali e arriva a più persone possibili, disconnettendole per un attimo dalla frenesia della vita urbana. La rilevanza dello spazio pubblico come vettore di visioni e idee (nel caso di Obey, le opere rappresentavano temi come propaganda, pace e giustizia, ambiente). E poi il ruolo dei privati, certamente non nuovo in questo ambito, ma che può dire ancora molto anche in virtù dello scenario tecnologico attuale.

Wired ha intervistato Gianluca De Marchi, Ceo e founder di Urban Vision Group, per capire come Urban HEART si riaccorda alla storia e ai valori dell’azienda (compie vent’anni quest’anno) e quali frontiere potrebbero essere ancora esplorate per proporre forme di interazioni che coinvolgano le persone nello spazio pubblico.

Fonte : Wired