Muore detenuto, rivolta nel carcere

Detenuti in rivolta nel carcere di Mammagialla a Viterbo, a pochissimi giorni dai disordini registrati nel carcere fiorentino di Sollicciano dopo che un cittadino tunisino di 20 anni si è tolto la vita impiccandosi. Questa volta la protesta è scattata dopo il ritrovamento del corpo senza vita di un detenuto di 32 anni originario dell’est rinchiuso nel penitenziario viterbese da pochissimi giorni. A quanto pare si tratterebbe di un tossicodipendente, per tali motivi si pensa che il suo decesso possa essere legato all’uso di stupefacenti. Ma questa è solo una delle tante ipotesi, che contemplano anche un possibile suicidio o un evento violento, anche se sul corpo della vittima sembrerebbero non esserci ferite. Sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso.

Nel frattempo nell’istituto penitenziario sono scoppiati dei disordini. Coinvolti una 50ina di detenuti della sezione D1, che hanno dato alle fiamme lenzuola e materassi. I reclusi hanno lanciato bombolette a gas incendiarie contro i poliziotti penitenziari. La sezione è stata invasa dal fumo. Sul posto anche i vigili del fuoco, pronti a intervenire. Le forze dell’ordine hanno isolato la sezione e accerchiato il carcere e stanno presidiando le strade attorno al penitenziario. Secondo ViterboToday per sedare la violenta rivolta si attendono rinforzi da Roma.

“Una rivolta al giorno”

Si tratta di una “rivolta annunciata – ha dichiarato Donato Capece, segretario generale del Sappe -. Sono ormai settimane che stiamo lamentando la perdita di controllo delle carceri. Siamo ormai arrivati ad una rivolta al giorno, sia nei carceri per adulti che in quelli minorili e, a volte, dobbiamo fronteggiarne anche due contemporaneamente”. E conclude: “Mi domando cosa si sta aspettando ancora per adottare provvedimenti straordinari per fronteggiare una situazione diventata esplosiva. Preghiamo il Signore che non accada mai il peggio, perché se mai succedesse qualcosa di irreparabile qualcuno se ne dovrà assumere la responsabilità”.

Suicidi e sovraffollamento: il disastro delle carceri italiane

Preoccupato anche il sindacato Fns Cisl Lazio. “Lo avevamo prospettato che sarebbe stata una stagione estiva pesantissima – scrive il sindacato Cisl Lazio -, perché il sovraffollamento detenuti aumenta giorno per giorno e le carenze nelle dotazioni di personale dell polizia penitenziaria stanno toccando livelli difficilmente immaginabili. Ed è proprio nel Lazio che registriamo una situazione emergenziale. Attualmente il sovraffollamento regionale risulta in aumento rispetto al mese precedente. Sono 6779 i detenuti reclusi nei 14 Istituti del Lazio, rispetto ad una capienza regolamentare prevista di 5281 mentre la carenza del personale di Polizia Penitenziaria nella regione risulta essere di circa 930 unità. A Viterbo mancano 90 poliziotti”.

Fonte : Today