Samsung, lo sciopero dei lavoratori procederà a oltranza

Tre giorni di sciopero a Samsung non sono bastati. Non avendo ricevuto alcuna indicazione dai vertici aziendali su possibili colloqui relativi alle richieste avanzate nel corso della sollevazione avvenuta tra l’8 e il 10 luglio, la National Samsung electronics union (Nseu) ha esteso a tempo indeterminato lo sciopero che potrebbe coinvolgere potenzialmente i circa 30mila lavoratori del colosso sudcoreano a esso iscritti che, come ricorda l’agenzia Reuters, rappresentano quasi un quarto del totale dei dipendenti nel paese asiatico.

In tutto, secondo fonti interne al sindacato, sono stati 6.500 i lavoratori che hanno partecipato attivamente alla tre giorni di manifestazioni. Adesso l’obiettivo dei vertici dell’organizzazione è quella di portare altri membri ad astenersi dal lavoro, perché “abbiamo bisogno – ha spiegato in una diretta su Youtube il vicepresidente di Nseu Lee Hyun-kukdi potere e aiuto da parte dei nostri colleghi”.

Il blocco della linea dei chip

L’obiettivo del sindacato è quello di arrivare a fermare le linee di produzione dei chip. Situazione che secondo Lee si sarebbe già verificata in alcuni comparti in cui le apparecchiature tra l’8 e il 10 luglio avrebbero funzionato più lentamente. Samsung nega tale avvenimento e, in una nota, garantisce che “non si verificheranno interruzioni nelle linee di produzione” e, allo stesso tempo, “resterà impegnata in trattative in buona fede con il sindacato”. Una sfida in più per il colosso di Seul, in un momento storico in cui il più grande produttore di chip di memoria del mondo già fronteggia la concorrenza con altri giganti del settore sei semiconduttori per l’intelligenza artificiale.

Nseu è nata appena cinque anni fa, dopo che Samsung ha scelto di impegnarsi per dismettere ogni azione che potesse scoraggiare l’organizzazione in sindacati da parte dei propri lavoratori. Alla società, l’organizzazione chiede un aumento del 3,5% dello stipendio base e un giorno libero per celebrare la fondazione del sindacato, oltre che l’uguaglianza nel sistema dei bonus tra lavoratori di base e dirigenti.

Oltre a quest’ultima, inizialmente le rivendicazioni prevedevano invece un aumento del 3% dello stipendio base e un giorno di ferie annuali in più. Per aumentare la partecipazione alla mobilitazione, il sindacato è pronto a organizzare campagne pubblicitarie nelle mense all’interno degli impianti di produzione di chip

Fonte : Wired