Da lunedì 15 luglio se siete a Copenaghen e vi comportate da turisti responsabili avrete diritto a sconti, premi e regali. In pratica potreste raccogliere la plastica per terra, portarla alla National Gallery e partecipare a un laboratorio dove insegnano come trasformare la plastica in un’opera d’arte. Oppure potreste raggiungere in bici o in treno il famosissimo termovalorizzatore sulla collina di Amager e sciare gratis per venti minuti sulla pista artificiale. O ancora dare una mano ai giardinieri di alcuni parchi e avere diritto a un pasto gratis (vegetariano) o a un ingresso in un famoso museo.
L’esperimento è interessante perché prova per la prima volta a trasformare i turisti in soluzione invece che in problema. Intendiamoci, il turismo è importante. Anzi, è fondamentale. Ci sono interi territori che vivono di turismo. Il turismo porta ricchezza e sviluppo. Ma il turismo di massa no. Di eccesso di turismo un territorio muore. Lo abbiamo visto a Venezia con tutte le polemiche sul biglietto di ingresso e il numero chiuso. E lo stiamo vedendo in questi giorni a Barcellona, dove qualche migliaio di residenti hanno prima sfilato per le vie della città dietro uno striscione che recitava Il turismo di massa uccide le città e poi hanno sparato con le pistole ad acqua agli incolpevoli avventori dei locali del centro. Con il caldo di questi giorni non un grande problema ma una reazione sbagliata certo che segnala il malessere crescente dei residenti che ha portato il sindaco della città catalana ad annunciare misure restrittive come il blocco degli affitti modello Airbnb (ma dal 2028).
Va trovato un altro modello di turismo: non è vero che chi paga ha sempre ragione e ha diritto di fare qualunque cosa nel posto che visita. I luoghi vanno rispettati per quello che sono, ne va ascoltata l’anima, che è fatta di storia, di paesaggio e di persone. I centri storici o le località balneari non sono e non devono diventare dei luna park dove basta pagare per fare un’altra corsa fregandosene delle conseguenze. Di turisti abbiamo bisogno, certo, ma abbiamo anche bisogno di diventare turisti migliori.
Fonte : Repubblica