Il governo Meloni ha abolito l’abuso d’ufficio: approvato il ddl Nordio

Dopo il via libera dell’Enac all’intitolazione dello scalo milanese di Malpensa allo scomparso Silvio Berlusconi, il governo Meloni ha fatto approvare dal Parlamento un provvedimento che avrebbe fatto sorridere l’ex leader del centrodestra, il controverso ddl Nordio. Nel pacchetto di norme, che porta il nome del ministro della Giustizia, quella più contestata riguarda l’abolizione dell’abuso d’ufficio, quello che molti giuristi consideravano fino a oggi un “reato spia” sintomo di più estesi fenomeni di corruzione. Nell’aula di Montecitorio il provvedimento è passato con 199 sì e 102 contrari.

Azione e Italia Viva votano con la maggioranza

Da oggi sarà dunque più difficile per un giudice contestare a un funzionario pubblico un “ingiusto vantaggio” che non trovi un corrispettivo in denaro, come ad esempio azioni in palese conflitto di interesse e persino manipolazioni sui concorsi pubblici. Pratiche che prevedevano una pena fino a quattro anni. A favore dell’abolizione, oltre ai partiti della maggioranza, anche Azione e Italia Viva, che hanno votato a favore la norma in nome della bandiera del garantismo. I sostenitori del provvedimento fanno leva sulla “paura della firma” da parte dei sindaci, ma in passato non hanno rinunciato a lucrare su inchieste che interessavano esponenti dello schieramento opposto, come nel caso di Andrea Carletti, sindaco Pd di Bibbiano, accusato proprio di abuso d’ufficio per l’affidamento di alcuni locali alla onlus Hansel e Gretel di Claudio Foti.

In realtà, come ha spiegato Nadia Palazzolo su queste pagine, per evitare rilievi da parte del presidente Sergio Mattarella e una procedura di infrazione da parte dell’Europa (che chiede agli Stati membri di non abbassare la guardia nella lotta alla corruzione), il governo ha inserito un reato “fotocopia” nel decreto sulle carceri, una norma che prevede che “il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, li destina a un uso diverso da quello previsto da specifiche disposizioni di legge o da atti aventi forza di legge dai quali non residuano margini di discrezionalità e intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale o ad altri un danno ingiusto, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”. Il ddl Nordio prevede anche una nuova stretta sulle intercettazioni, impedendo la trascrizione di quelle non rilevanti e vietando ai giornalisti di pubblicare quelle che non sono contenute negli atti dei giudici.

Conte (M5S): “Da oggi l’Italia è un Paese più ingiusto”

Critico il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte: “Da oggi – scrive su Facebook – l’Italia è un Paese più ingiusto. Da oggi i cittadini non potranno avere giustizia se qualcuno commetterà un abuso di potere truccando un concorso pubblico. Non potranno far valere i loro diritti di fronte ad abusi nelle concessioni edilizie o nelle sanatorie e non potranno denunciare un magistrato che rinunci a indagare per proteggere un amico. Il governo Meloni e la sua maggioranza hanno cancellato il reato di abuso d’ufficio e ancora una volta hanno scelto di stare dalla parte dei potenti, voltando le spalle alle vittime dei soprusi”.

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“Lo Stato – continua Conte – adesso dovrà cancellare, con tanto di scuse e inchino ai colpevoli, oltre 3.600 condanne definitive per abuso d’ufficio e i relativi effetti. Hanno fatto tutto questo nonostante gli allarmi degli esperti e dell’Unione europea, violando convenzioni internazionali a cui l’Italia ha aderito. Lo hanno fatto dicendo falsità, fingendo di non sapere che con la riforma voluta dal governo Conte II, il reato era stato puntualmente circoscritto per bilanciare lotta ai soprusi e garanzie per gli amministratori pubblici. Tutto questo è solo la ciliegina sulla torta di una legge firmata Carlo Nordio che rende più difficili le indagini sui reati dei colletti bianchi e impedisce all’opinione pubblica di venirne a conoscenza”.

Di Biase (Pd): “I cittadini saranno più vulnerabili”

“Ci aspettavamo una riforma strutturale, invece siamo davanti a dei provvedimenti spot. Con l’abolizione dell’abuso d’ufficio i cittadini italiani saranno più vulnerabili rispetto ai reati della pubblica amministrazione. Un professore o un medico che passerà un concorso oggi non sarà più punibile, spiega la deputata dem, Michela Di Biase. Le fa eco Federico Gianassi, Capogruppo Pd in Commissione Giustizia, che attacca: “Cancellate dal codice penale l’abuso di potere del pubblico funzionario che, violando deliberatamente la legge, discrimina un cittadino o ne avvantaggia ingiustamente un altro in quanto amico o parente. Stiamo parando di atti spregevoli, che allontanano le persone dalla PA. Il governo, abolendo l’abuso d’ufficio, premia l’impunità per comportamenti gravi”.

Ronzulli (Forza Italia): “Si realizza il sogno di Berlusconi”

Raggiante la senatrice di Forza Italia e vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli: “Da oggi – spiega – la giustizia è più giusta, più umana, più a tutela della stragrande maggioranza dei cittadini onesti. Abbiamo compiuto un grande passo, altri ne arriveranno, come la separazione delle carriere, per realizzare finalmente il programma di Forza Italia e il sogno del presidente Berlusconi, di una grande, strutturale, riforma della giustizia. Avanti così”.

Nordio: “Non è un favore alle organizzazioni criminali”

Da parte sua, il ministro rimanda al mittente tutte le accuse: “Dire che l’abolizione del reato di abuso di ufficio è un favore ai colletti bianchi – commenta Carlo Nordio – è un’assurdità che non vale neanche la pena di commentare. Si tratta dell’abolizione di un reato che non aveva nessun significato, paralizzava i pubblici amministratori. L’abolizione non costituisce minimamente un favore alle organizzazioni criminali, peggio ancora parlare di reato spia che è una bestemmia dal punto di vista giuridico perché un reato o è un reato o non lo è”.

Fonte : Today