Perché non c’è da stare tranquilli con Il Gladiatore 2

Dopo tanta attesa e chiacchiericcio vario è arrivato il trailer de Il Gladiatore II, che si è portato dietro molti più dubbi che certezze. Dopotutto il progetto di Ridley Scott non parte sotto i migliori auspici: sequel diretto di un film che ha segnato la Storia del Cinema, soprattutto per quanto riguarda il pubblico, e che ancora oggi è particolarmente amato, anche grazie al suo attore protagonista che negli anni ha spesso giocato con il suo essere ancora Massimo Decimo Meridio. Solo che Russell Crowe ovviamente non ci sarà, e il fatto che Il Gladiatore II sia il proseguo davvero diretto del primo, come mostrato dal trailer, non fa che aumentare i rischi che il lungometraggio di Ridley Scott si porta dietro: vediamoli tutti.

Il Gladiatore II e i conti con il passato

Forse il problema principale evidenziato dal trailer è che questo Gladiatore II è appunto il due, talmente tanto che ci sono le immagini del primo film a ricordarci che siamo proprio nella stessa storia, circa vent’anni dopo la morte di Massimo Decimo Meridio. E quindi il nuovo film di Ridley Scott si porta dietro, per sua stessa volontà, il peso specifico del precedente, creando ovvie aspettative (che non bisognerebbe avere, ma è anche comprensibile che si creino) e rischiando quindi di scontentare chi si aspetta le stesse cose viste nel precedente.

Ecco, le stesse cose: Il Gladiatore 2 quanto potrà allontanarsi dal primo? La storia mostrata nel trailer non sembra così diversa: un gladiatore che cerca vendetta, un generale romano caduto in disgrazia e finito nell’arena, imperatori depravati e malvagi, qualcuno che macchina neanche tanto nell’ombra. Ovvio che devono esserci i giochi, visto il titolo quasi “sfacciato” nella sua semplicità, ma la sensazione al momento data dal trailer (che si spera possa sempre essere smentita) è un rimescolamento degli stilemi del primo film, che difficilmente ne raggiungeranno la grandezza o l’importanza cinematografica.

Gladiatori rapper

Tenendo sempre conto che un trailer è un trailer e rimane lì, dovrebbe comunque servire a settare il mood del film, racchiudendo quindi alcuni elementi che rivedremo poi nel prodotto finale. Ecco, inserire No Church in the Wild di Jay-Z, Kanye West e Frank Ocean, anche remixata, a fare da filo conduttore a Il Gladiatore II sembra un azzardo che stride molto con le immagini, un po’ come il Signor Burns che si veste da Secco. Ribadiamo ovviamente che potrebbe essere un’aggiunta esclusiva del trailer, ma comunque rimane una scelta che vira fin troppo verso il tamarro.

Certo, le musiche di questo sequel sono affidate a Harry Gregson-Williams, allievo di Hans Zimmer (la cui colonna sonora per il primo film è diventata leggenda) ma se questo è il suo biglietto da visita forse non è il massimo. Così come un gladiatore in sella a un rinoceronte: il punto non è il rinoceronte in sé (Scott lo voleva già per Il Gladiatore, tagliato poi per motivi di budget) ma appunto un combattente che lo cavalca, cosa che fa pendere tremendamente Il Gladiatore II verso i lidi di 300. Stessa cosa per la recitazione caricaturale e sopra le righe di Denzel Washington, che riporta quasi il personaggio che aveva interpretato in Training Day dentro l’Antica Roma (con un frame in cui ride e stringe la mano ripreso paro paro dal film di Antoine Fuqua).

Quale Ridley Scott?

E poi c’è inevitabilmente lui, Ridley Scott, che nel corso degli ultimi anni sta inanellando una serie di film tra il brutto e il discutibile, con forse l’unico gioiello rimasto (The Last Duel) a farci sperare che sia quel Ridley Scott dietro la macchina da presa anche per Il Gladiatore II. Anche se, a conti fatti, l’impianto estetico appare decisamente curato fin dal trailer (come accade sempre nei suoi film), perciò i dubbi si trascinano sulla sceneggiatura, firmata da David Scarpa e Peter Craig.

Ecco, Scarpa ha scritto Napoleon (e come vi raccontavamo nella nostra recensione di Napoleon era l’elemento più debole del film) mentre Craig ha all’attivo The Batman (in cui però ha co-scritto la sceneggiatura con Matt Reeves). Il rischio quindi rimane alto, anche se l’hype che Il Gladiatore II si porta dietro potrebbe tranquillamente farlo volare al botteghino, al netto di tutto. E visto quanto è costato ne avrà proprio bisogno.

Fonte : Everyeye