Ariane 6, missione compiuta: rilasciati i nanosatelliti in orbita

Missione compiuta per il lanciatore dell’Agenzia Spaziale Europea Ariane 6: dopo un lancio perfetto, il motore Vinci ha portato lo stadio superiore nell’orbita corretta per rilasciare i nanosatelliti e gli esperimenti. Quindi si è riacceso per un’ultima volta, come previsto, per modificare la sua orbita e cominciare a scendere verso l’atmosfera terrestre. Qui ha rilasciato le due capsule di rientro sperimentali e poi ha proseguito il suo viaggio per bruciare nell’impatto dell’atmosfera. Le due capsule, come eventuali frammenti dello stadio superiore di Ariane 6, sono stati immessi su una traiettoria di rientro controllato su una zona sicura del Pacifico. Dopo un anno di fermo dei lanci, sulla foresta che circonda il Centro Spaziale europeo di Kourou (Guyana Francese) è risuonato di nuovo il rombo di un lanciatore. A metterle a punto una squadra di 13 Paesi, compresa l’Italia, guidata dall’Esa con ArianeGroup, Arianespace e l’agenzia spaziale francese Cnes. Il lancio è slittato di un’ora rispetto all’orario programmato inizialmente per “un piccolo problema tecnico”. Prevista entro l’anno la prima missione operativa di Ariane 6: ad annunciarlo Stéphane Israël, presidente e amministratore delegato di Arianespace. Accanto a lui, davanti alle pareti di vetro della sala di controllo della missione, il direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea Josef Aschbacher, il presidente dell’agenzia spaziale francese Cnes Philippe Baptiste, e il presidente esecutivo di ArianeGroup Martin Sion. “Stiamo facendo la storia”, ha detto Aschbacher emozionato.

Asi: Il successo di Ariane 6 un traguardo per l’Europa

Il successo del primo volo di Ariane 6 è “un positivo traguardo di tutta l’Europa”: lo rileva in una nota il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Teodoro Valente. “Si apre ora una fase molto importante per il settore, che si concretizzerà – ha aggiunto – con un grande impulso amplificato anche dal ritorno al lancio di Vega C, previsto entro la fine del 2024”.   Per Valente, “avere due lanciatori operativi sul mercato permetterà all’Agenzia Spaziale Europea di completare l’offerta nel settore strategico dell’accesso allo spazio. In questo modo potremo affrontare le sfide su un terreno altamente performante e indispensabile, come quello dei lanciatori con dei ritorni in termini di benefici economici per il continente europeo. L’autonomia dell’accesso allo spazio – conclude – estenderà le opportunità per le imprese e per la nostra economia dello spazio verso nuovi mercati e acquirenti”. 

Ariane ridà all’Europa l’accesso allo Spazio

È un volo atteso da tempo, soprattutto dopo che l’Europa si è ritrovata a non avere più nessun lanciatore al suo attivo. Il più grande della sua flotta, l’Ariane 5, è infatti andato in pensione il 6 luglio 2023, dopo una lunga carriera costellata da 117 successi; il più piccolo dei lanciatori europei, Vega, è stato intanto sostituito dal Vega C, costretto però a uno stop nel 2023 dopo il fallimento del suo secondo lancio; intanto, nel 2022 la rottura delle relazioni fra l’Agenzia Spaziale Europea e l’agenzia spaziale russa Roscosmos in seguito alla guerra in Ucraina ha segnato la fine dei lanci della navetta russa Soyuz dalla base di Kourou. Si è creata così una situazione che ha costretto l’Europa a lanciare le sue missioni grazie a passaggi da aziende private, come SpaceX.

L’Italia rientra nel progetto

Ariane 6 è il risultato del lavoro di una squadra industriale di 13 Paesi guidata dall’azienda ArianeGroup e che vede ai primi posti Francia, Germania e Italia, mentre l’agenzia spaziale francese Cnes ha preparato gli edifici di integrazione. Per l’Ariane 6 c’è già un programma di 25 lanci, che saranno gestiti da Arianespace. Oltre a missioni commerciali, il nuovo lanciatore europeo è prenotato per missioni scientifiche di primo piano, come quella del cacciatore di pianeti Plato, che l’Esa prevede di lanciare nel 2026. Delle due versioni dell’Ariane 6, a debuttare è quella chiamata A 62 e caratterizzata da 2 booster laterali, l’altra versione, chiamata A 64, ha 4 booster.

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Un motore riaccendibile

Alto 56 metri e con un diametro di 5,4 metri, l’Ariane 6 che si prepara a volare dal centro spaziale di Kourou racchiude nella sua parte superiore, l’ogiva, 11 carichi di aziende private, centri di ricerca e agenzie spaziali, come la Nasa. Di questi, 6 sono esperimenti, 3 sono contenitori destinati a rilasciare complessivamente 9 cubesat e 2 sono capsule di rientro. A proteggerli durante il lancio dalle sollecitazioni termiche e acustiche è un materiale speciale: un polimero rinforzato con fibra di carbonio. A portarli in orbita, in tre rilasci distinti, sarà invece il motore riaccendibile dello stadio superiore, chiamato Vinci. Una volta consegnati tutti i carichi, il motore si riaccenderà per l’ultima volta in modo da portare lo stadio superiore a bruciare nell’atmosfera oppure su un’orbita cimitero, in modo che non vada alla deriva come minaccioso detrito spaziale.

Un'immagine della Terra vista dallo spazio, realizzata durante la navigazione della sonda Rosetta nel sistema solare tra il nostro pianeta e la fascia di asteroidi tra Marte e Giove. La sonda, lanciata nel 2004, dal giugno 2011 si e' spostata all'esterno dell'orbita di Giove dirigendosi verso la cometa Churyumov Gerasimenko e da quel momento, per sopravvivere al freddo, circa 130 gradi sotto zero, e' stata completamente spenta e messa in uno stato di vera e propria ibernazione indotta. Il risveglio e' fissato per il 20 gennaio 2014, alle 10. Venezia, 17 gennaio 2014. ANSA/ US UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PADOVA +++ NO SALES - EDITORIAL USE ONLY +++

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Fonte : Sky Tg24