Meloni minimizza la sconfitta di Le Pen: “In Francia non ha vinto nessuno”

“La lettura della sconfitta del Rassemblement National mi sembra semplicistica: nessuno può cantare vittoria”. Lo ha detto Giorgia Meloni conversando con i cronisti a Washington, dove è arrivata per prendere parte al vertice della Nato. “C’erano tre schieramenti – ha continuato la premier –  nessuno dei tre schieramenti è in grado di governare da solo e all’interno di alcuni di questi schieramenti ci sono differenze molto evidenti, quindi vedremo che cosa accadrà. Il risultato del ballottaggio è che nessuno ha vinto le elezioni”

“Più facile governare se si condividono idee piuttosto che un nemico”

Una lettura, quella della presidente del Consiglio, che però non tiene conto di quella che è la caratteristica principale del sistema elettorale francese, ovvero quella di favorire, al secondo turno, delle coalizioni tra le forze più compatibili, per impedire che possa governare una forza che rappresenti una maggioranza relativa e non assoluta. “La formazione del governo – continua Meloni – non sarà facile. Per esperienza personale dico che è più facile governare quando si condividono delle idee piuttosto che quando si condivide un nemico. Noi eravamo abituati a un tempo in cui l’Italia aveva un governo molto instabile in un’Europa che aveva governi molto solidi, oggi vediamo un’Italia con un governo molto solido in un’Europa in cui ci sono governi molto instabili e questo deve renderci orgogliosi”.

Perché le elezioni in Francia riguardano anche l’Italia

I giornalisti presenti hanno poi incalzato la premier sugli equilibri del Parlamento Europeo, dove Ecr, il gruppo che presiede, è stato superato dai “Patrioti per l’Europa” di Viktor Orban, una “macedonia sovranista” che al suo interno vanta la presenza dei 30 eurodeputati del Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella, gli otto della Lega di Matteo Salvini (il generale Roberto Vannacci è tra i vice capogruppo) e i sei di Vox, che hanno abbandonato proprio Ecr per accasarsi nella formazione creata dal presidente ungherese. Molti osservatori hanno lanciato l’allarme sottolineando le tendenze filo-russe di alcuni esponenti del nuovo gruppo. Una lettura liquidata da Meloni come “ricostruzione da osservatori”.

“Putin non vuole la pace”

E a proposito di Russia, la premier ha espresso tutto il suo sdegno per l’ultimo crimine di guerra dell’esercito di Vladimir Putin: “Le immagini di bambini malati oncologici per strada a seguito del bombardamento dell’ospedale pediatrico a Kiev – ha commentato – sono spaventose e penso che offrano una dimensione della reale volontà rispetto a una certa propaganda russa di cercare una soluzione pacifica. Quando si aggredisce la popolazione civile con questa veemenza e ci si accanisce su bambini decisamente i segnali che arrivano sono altri”.

Fonte : Today