Festival della Comunicazione 2024, a Camogli è tempo di speranze

Lo sguardo alla storia vede protagonista anche il genetista Guido Barbujani che racconterà “Come vedevano il futuro gli scienziati dell’Ottocento” e l’accademica Silvia Ferrara, professore ordinario di Civiltà egee all’Università di Bologna e direttrice di un progetto finanziato dall’European Research Council sull’invenzione della scrittura e sulla decifrazione di scritture antiche non ancora decifrate (INSCRIBE Invention of Scripts and their Beginnings). Con “La speranza di trovare un’invenzione: l’isola di Pasqua e i suoi misteri”, la docente racconta quei momenti in cui l’invenzione esce dalle leggi fisiche e incontra la cultura e la capacità umana di creare simboli, con un viaggio in uno dei luoghi più remoti del mondo.

Non solo lectio e interventi a Camogli, come sanno gli affezionati del festival organizzato da Frame e dal Comune di Camogli, non mancano appuntamenti e format come le rassegne stampa del mattino e le colazioni d’autore (che spazieranno, queste ultime, dal debito pubblico ai progetti di salvaguardia ambientale). Spazio anche al lancio del primo volume edito dal Festival della Comunicazione, dal titolo “Cortocircuiti – Andare verso, andare oltre” per ripercorrere dieci anni di Festival e le suggestioni più rilevanti di un evento che annovera come padre nobile Umberto Eco.

Il festival diretto da Rosangela Bonsignorio e Danco Singer punta quindi sulle Speranze consapevole che le altre sono alternative a perdere. Come sottolineato dal direttore Singer, “in un momento storico in cui, dai luoghi più distanti a quelli più prossimi, aumentano i motivi di preoccupazione, il nostro modo di offrire speranza passa attraverso la cultura in tutte le sue forme, attraverso il dialogo, il confronto e la riflessione, per una festa della cultura che guardi al futuro con atteggiamento costruttivo, proattivo, concreto e positivo”.

Secondo la direttrice Signorio, “ascoltare la speranza più della paura è forse l’unico modo per evitare, ancora una volta, di precipitare nell’abisso. Il senso di un Festival dedicato alle Speranze, una sorta di rito collettivo che respira di vita e di passione e che unisce agli incontri anche spettacoli, mostre, viaggi nella natura e nella storia e attività per tutte le età, è la convinzione che il pensiero sia capace di illuminare ogni epoca, tanto più quella che stiamo vivendo”.

La speranza è che il rito collettivo parli a moltissimi e in maniera trasversale, oltre ai frequentatori assidui della manifestazione ligure e a quelli che amano e apprezzano quotidianamente Corrado Augias, Alessandro Barbero, Stefano Massini, Ferruccio de Bortoli, Beppe Severgnini, Antonio Scurati, Roberto Zaccaria, Elena Stancanelli, Roberto Crotoneo, tutti rigorosamente presenti, tra gli altri grandi ospiti, a Camogli.

Fonte : Wired