Sono due donne a guidare i sondaggi: Yuriko Koike, governatrice in carica, sostenuta dal Partito liberaldemocratico, e Renho Saito, che gode dell’appoggio del Partito costituzionale democratico, anche se entrambe sono candidate come indipendenti. Mentre il partito al governo continua ricevere critiche per i recenti scandali, l’opposizione non sembra sufficientemente unita. Le votazioni di domani potrebbero dare la direzione delle prossime elezioni parlamentari.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Si tengono domani le elezioni per il governo metropolitano di Tokyo, un evento che secondo i media locali potrebbe rivelarsi un anticipo delle prossime elezioni parlamentari previste nell’autunno del 2025.
Nonostante la presenza di 56 candidati (molti dei quali solo in cerca di visibilità), sono due donne a guidare i sondaggi: la governatrice in carica, Yuriko Koike, alla ricerca di un terzo mandato, che gode dell’appoggio del Partito liberaldemocratico (Pld), di stampo conservatore, anche se ufficialmente corre come indipendente; e Renho Saito, comunemente conosciuta solo con il nome di battesimo, ex giornalista televisiva, sostenuta dal Partito costituzionale demcoratico (Pcd), la principale formazione politica all’opposizione, e dal Partito comunista giapponese. Una scelta controversa che le ha fatto perdere l’appoggio di uno dei maggiori sindacati del Giappone, Rengo, fortemente anti-comunista.
Koike, 71 anni, già ministra della Difesa e dell’Ambiente, divenne governatrice nel 2016, la prima donna in Giappone a ricoprire la carica, e, dopo aver gestito la pandemia e le ultime Olimpiadi, ha promesso nuove misure a favore delle famiglie per contrastare il tasso di denatalità, che a Tokyo è dello 0,99, il dato più basso tra tutte le 47 prefetture giapponesi.
Anche Renho, 56 anni, ha dichiarato di voler collaborare con le aziende per proporre un miglior equilibrio tra vita privata e lavoro e di voler trasformare Tokyo in “una città in cui i giovani, indipendentemente dalle loro condizioni, possano studiare, lavorare, sposarsi e avere figli, e avere la possibilità di scegliere”.
La città di Tokyo conta circa 14 milioni di abitanti e genera un Pil di circa 100 miliardi di dollari, pari a quello di piccole nazioni europee.
Renho fu la prima donna, nel 2016, a essere nominata leader del Pcd. Dopo aver lasciato il partito, si è candidata come indipendente. Figlia di madre giapponese e padre taiwanese, era stata al centro di uno scandalo nel 2016 per aver rivelato di avere la doppia cittadinanza, in un Paese che impone di sceglierne solo una entro i 22 anni.
Ma anche il Partito liberaldemocratico continua a ricevere critiche per gli scandali legati alle raccolte fondi irregolari da parte di alcuni membri che fanno parte della fazione che in passato era guidata dall’ex premier Shinzo Abe. Una vittoria di Koike, che resta in vantaggio di circa sei punti percentuali, potrebbe quindi rafforzare il Pld, che nei prossimi mesi dovrà scegliere un nuovo segretario di partito. A fine settembre scade il mandato di Fumio Kishida, attuale primo ministro, il cui tasso di approvazione nelle ultime settimane ha raggiunto il minimo storico del 20%.
Secondo gli analisti, l’unica possibilità che le opposizioni hanno di sconfiggere il Pld è di fare fronte comune contro il partito conservatore, un’eventualità che al momento pare remota. Eppure il Pcd, alle elezioni suppletive di aprile, si è preso tutti e tre i seggi che prima appartenevano al Pld e i candidati che sono stati eletti godevano anche del sostegno del Partito dell’innovazione del Giappone, seconda formazione politica all’opposizione dopo il Pcd, ma che alle elezioni per la prefettura della capitale non ha presentato nessun candidato.
Il leader del Pcd, Kenta Izumi, è stato finora criticato per non aver proposto politiche economiche tali da poter ottenere la fiducia dell’opinione pubblica, ma al contrario si è limitato ad attaccare il partito al governo. Anche lui, come Kishida, potrebbe essere sostituito come leader del partito a settembre, a maggior ragione in caso di una vittoria di Koike alle votazioni di domani.
Gli esperti hanno infatti sottolineato che, nonostante il successo nei tre seggi alle suppletive di aprile, il sostegno al Pcd si aggira intorno al 13% e quello al Pld al 25%, mentre è aumentato al 35% il dato degli indecisi. Il ritorno di una figura carismatica come Yoshihiko Noda, potrebbe, forse, cambiare le cose. Primo ministro per circa un anno prima dell’arrivo al potere di Shinzo Abe, gode del favore di diversi membri del suo partito.
Una vittoria di Renho, invece, potrebbe consolidare la posizione di Izumi e addirittura, secondo alcuni, favorire la sua ascesa a prossimo premier.
Fonte : Asia