Chi è Moussad Pezeshkian, il nuovo presidente riformista dell’Iran

Dopo la morte a metà maggio di Ebrahim Raisi in un incidente di elicottero l’Iran ha eletto il suo nuovo presidente. È Masoud Pezeshkian. Il moderato ritenuto parte del fronte riformista è riuscito a battere al ballottaggio l’ultraconservatore Said Jalili. Chi è Masoud Pezeshkian e cosa intende fare per una nazione che sta lottando contro la crisi economica ma che deve confrontarsi anche con dure restrizioni politiche e sociali?

Chi è Masoud Pezeshkian

Durante il primo turno delle elezioni il riformista Masoud Pezeshkian era arrivato primo con il 42,5% dei voti mentre il conservatore Jalili aveva ottenuto un consenso pari al 38,6%. I sondaggi lo davano per vincitore anche al secondo turno e così è stato, anche se a vincere è stato l’astensionismo: è andato alle urne il 49,8% degli elettori.

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Pezeshkian, 69 anni, già ministro della Sanità sotto il presidente riformista Khatami, è un cardiochirurgo oltre che un politico. Ha promesso ai suoi elettori una politica distensiva con l’Occidente, sostenendo di voler tendere la mano dell’amicizia a tutti perché “ci sarà bisogno dell’aiuto di tutti per il progresso del Paese. Il nuovo presidente sostiene che l’Iran debba ripristinare i suoi rapporti con l’Occidente, inclusi gli Stati Uniti (fu l’ex presidente Donald Trump a decidere unilateralmente il ritiro dall’accordo sul nucleare iraniano, che portò alla reintroduzione di pesanti sanzioni statunitensi con conseguenze sull’economia iraniana) e aprirsi agli investimenti stranieri attuando alcune riforme sociali che lo rendano più presentabile a livello internazionale.

Per quanto riguarda invece il programma nucleare iraniano e altre questioni di politica estera, come il sostegno alle milizie estremiste in Libano e a Gaza, non sarà lui a decidere ma l’ayatollah supremo, Ali Khamenei. Sarà però strettamente coinvolto nella scelta della prossima guida religiosa del Paese e magari aprire a un maggiore liberismo sociale dopo le grandi proteste del 2022 avvenute per la morte di Mahsa Amini. L’Iran infatti a livello nazionale è alle prese non solo con i problemi legati ad un’economia in crisi per le sanzioni internazionali, ma anche per la presenza di un irrequieto movimento giovanile. Molti sostenitori di Pezeshkian sono scesi in strada nelle grandi città per festeggiare la vittoria, sperando possa aprirsi una nuova era per l’Iran.

Fonte : Today