Astronomy Photographer of the Year 2024, le spettacolari immagini candidate

Dagli scorci suggestivi della via Lattea all’aurora boreale a forma di drago: l’Astronomy Photographer of the Year, giunta alla sedicesima edizione nel 2024, premia i fotografi amatoriali e professionisti di tutto il mondo. Sono oltre 3.500 le proposte presentate per la nuova edizione da candidati provenienti da ben 58 paesi. La competizione, diretta dal Royal Observatory Greenwich e sostenuta dalla Liberty Specialty Markets, in collaborazione con BBC Sky at Night Magazine, presenta nove categorie (Skyscapes, Aurorae, People and Space, Our Sun, Our Moon, Planets, Comets and Asteroids, Stars and Nebulae, Galaxies e Young Astronomy Photographer of the Year), ma saranno anche assegnati due premi speciali per un valore di 750 sterline l’uno. Gli scatti vincitori della sedicesima edizione verranno annunciati il 12 settembre 2024 durante la cerimonia di premiazione e le immagini verranno esposte a partire dal 14 settembre 2024 al National Maritime Museum di Greenwich, Londra.

Soltanto uno tra gli oltre 3.500 scatti presentati si aggiudicherà il premio di vincitore della sedicesima edizione dell’Astronomy Photographer of the Year, del valore di 10.000 sterline. Oltre ai riconoscimenti per ciascuna delle nove categorie (1.500 sterline l’uno), saranno assegnati due premi speciali: il Sir Patrick Moore Prize for Best Newcomer, dedicato a chi partecipa per la volta partecipa alla competizione, e l’Annie Maunder Prize for Image Innovation, dedicato alle immagini elaborate dai partecipanti che hanno utilizzato dati open source già esistenti. I secondi classificati riceveranno 500 sterline, mentre coloro a cui verrà conferita una menzione speciale saranno premiati con 250 sterline. Tutti i vincitori riceveranno un’iscrizione annuale al BBC Sky at Night Magazine.

L‘edizione del 2023 si è conclusa con la vittoria di Andromeda. Unexpected, uno scatto raffigurante un arco di plasma non lontano dalla galassia di Andromeda, scoperto dagli studiosi Marcel Drechsler, Xavier Strottner e Yann Sainty. Si tratta della più grande struttura del suo genere mai scoperta finora.

Fonte : Wired