Dalla Francia arriva una novità incredibile nell’ambito dell’intelligenza artificiale: un assistente vocale corredato di una varietà di emozioni simili a quelle umane. A rivelarlo per primo è stato Bloomberg, che ha fornito una serie di informazioni alquanto precise su Moshi, il progetto AI presentato qualche giorno fa a Parigi da un laboratorio di ricerca sostenuto dal miliardario Xavier Niel. Secondo quanto anticipato dai ricercatori, il nuovo assistente vocale è in grado di parlare agli utenti simulando 70 emozioni e modi di fare diversi, anche adottando un caratteristico accento francese.
“Pensa come parla – ha dichiarato Patrick Pérez, amministratore delegato della società di ricerca -. Crediamo che Moshi abbia un enorme potenziale per cambiare il modo in cui comunichiamo con e attraverso le macchine”. Un progetto evidentemente ambizioso, che vuole mettersi in competizione con il ben più noto ChatGpt di OpenAI. Anzi, più nel dettaglio sembrerebbe che Moshi possa competere direttamente con l’assistente vocale per gli utenti ChatGpt Plus che la compagnia ha presentato a maggio mettendone in risalto la capacità di abbinare potenti capacità di riconoscimento delle immagini a risposte rapide e precise.
Ora, mentre il prodotto di OpenAI arriverà sul mercato in autunno – con un evidente ritardo rispetto alla tabella di marcia -, Moshi sarà rilasciato a breve come tecnologia open-source. Pur essendo stato definito dai ricercatori “un prototipo sperimentale”, il progetto francese potrebbe avere tutti i presupposti per essere un attore globale nello sviluppo dell’intelligenza artificiale in Europa. Il solo dubbio che ha sollevato Moshi negli esperti del settore riguarda la sua sicurezza, ma il Chief Science Officer Hervé Jégou ha già precisato che saranno integrati strumenti di indicizzazione e filigrane per identificare e tenere traccia dell’audio generato dall’AI. A questo punto, quindi, non resta altro che attendere il lancio effettivo del nuovo assistente vocale francese, che potrebbe portare il laboratorio di ricerca un passo avanti a OpenAI.
Fonte : Wired