Terminator Zero, le cose da sapere sulla nuova serie in arrivo su Netflix

Sappiamo che sarà un cartone animato (un anime, come si dice oggi), che durerà 8 episodi, che sarà canonica (cioè inserita nella continuity ufficiale della saga) e che è ambientata nel 2022. Anche se in realtà è ambientata nel 1997. Insomma: non si sa molto su Terminator Zero, la serie attesa su Netflix dal 29 agosto, e anche quello che si sa non è che sia chiarissimo.

Le date però non sono casuali: nella saga, iniziata nell’ormai lontano 1984, il 29 agosto (del 1997) è il giorno in cui Skynet, l’intelligenza artificiale che vuole sterminare l’umanità, “divenne autocosciente”. Che è il motivo per cui la nuova serie esce proprio in quella data e si svolge in gran parte proprio in quell’anno.

Terminator Zero e i viaggi nel tempo

Dalle poche informazioni ufficiali rilasciate dalla piattaforma di streaming si scopre che la storia dovrebbe essere ambientata fisicamente a Tokyo: nel 2022, “i pochi esseri umani sopravvissuti combattono da decenni contro un esercito inestinguibile di macchine” e una di loro viene “mandata indietro nel tempo per cambiare il destino dell’umanità”. Che è un topos classico della saga: riavvolgere gli eventi per cercare di prevenire quelli più spiacevoli.

La soldatessa “approda nel 1997 (ovviamente, ndr) per proteggere lo scienziato Malcolm Lee, che si prepara a creare un sistema di IA in grado di contrastare l’attacco imminente di Skynet all’umanità”. Non solo: “Mentre esplora la complessa moralità della sua creazione, Lee è braccato da un implacabile assassino venuto dal futuro che cambierà per sempre il destino dei suoi 3 figli”.

Come si vede, ci sono tutti i capisaldi di ogni Terminator che si rispetti: un combattente (una, in questo caso) che torna indietro dal futuro per rimettere le cose a posto e un robot che fa lo stesso percorso per impedirlo. Con qualche differenza, però: ci saranno meno armi da fuoco e più armi da taglio come coltelli, spade e katane, ritenute maggiormente in linea con la tradizione del Giappone, come lo sceneggiatore Mattson Tomlin ha spiegato a Entertainment Weekly (qui), e non dovrebbe esserci la famiglia di Sarah Connor, nonostante che il 1997 sia esattamente l’anno in cui si svolge il secondo, bellissimo film della saga.

IA buone e IA cattive

Da quel che si capisce, anche dalla frase che descrive lo scienziato che sviluppa l’IA buona che combatterà l’IA cattiva come alle prese con “la complessa moralità della sua creazione”, la serie sarà incentrata più su uno scontro di menti (per quanto artificiali) che su uno scontro fra robot e persone. È un punto interessante, sia perché si aggancia a situazioni che stiamo già vivendo anche nel mondo reale, con le IA usate già a oggi a fin di bene o per fare del male, sia perché si rifà a concetti tipici di questo tipo di fantascienza, ricordando in qualche modo lo scontro fra Invernomuto e Neuromante nell’omonimo romanzo di William Gibson. Che sta anch’esso per diventare un serial, ma per Apple TV Plus.

Lo studio alle prese con Terminator Zero sembra fra l’altro avere tutte le carte in regola per potersi aspettare un buon lavoro: il regista, Masashi Kudo, ha lavorato all’anime tratto da Bleach, mentre lo studio di produzione Production IG è lo stesso di Ghost in the Shell (quello del 1995) e delle scene animate del primo Kill Bill.

@capoema

Fonte : Repubblica