Accuse pesantissime. Violenze e abusi ripetuti sulla figlia minorenne per anni, da quando la bambina ne aveva 7, fino ai 12. Oggi la ragazzina ne ha quasi 14. Suo padre, 63enne, è stato condannato con il rito abbreviato ieri (4 luglio) a dieci anni di carcere, tanti quanti ne aveva chiesti il pubblico ministero. L’uomo ha ottenuto le attenuanti generiche come richiesto dal suo avvocato (ma “subvalenti” alle aggravanti delle violenze sulla figlia minorenne), probabilmente per aver ammesso le proprie responsabilità con una dichiarazione scritta. È successo a Bergamo. “Per me non è più mio padre. Non lo perdonerò mai. È tutto tranne che un uomo”, racconta oggi la vittima.
“Papà mi molesta”: a dicembre 2022 la ragazzina ha confidato al fratello oggi ventenne gli abusi subiti dal padre. A questo punto il ragazzo si è rivolto alla madre, raccontando la confessione della sorellina: la donna ha subito presentato una denuncia ai carabinieri. Gli accertamenti dei militari si sono poi conclusi con un rinvio a giudizio per violenza sessuale aggravata. In un primo momento, il padre della bambina davanti alle autorità ha negato tutto, per poi invece confermare. Gli abusi sessuali sarebbero stati compiuti per sei anni, dopo la separazione dell’uomo dalla moglie: secondo le accuse, tutti i fine settimana che la piccola passava con il papà, separato e poi divorziato dalla mamma.
Da indagato, davanti al pm l’uomo ha prima negato ogni addebito, per poi ammettere parzialmente le sue responsabilità. Nel frattempo, con la formula dell’incidente probatorio, è stata acquisita anche la testimonianza della bambina, che ha descritto gli episodi. Marcella Micheletti, avvocato che ha assistito la vittima, il fratello più grande di lei e la mamma come parti civili, ha parlato in aula di “più di 500 episodi”, secondo quanto riferisce il Corriere della Sera. Abusi, toccamenti ripetuti anche nelle parti intime.
L’imputato aveva offerto un risarcimento di 40mila euro all’ex moglie e al figlio, ma sono stati rifiutati. Il collegio di giudici ha stabilito che il risarcimento verrà deciso in sede civile. Intanto, però, i giudici hanno condannato l’imputato anche al pagamento di 100mila euro all’ex moglie (in rappresentanza della figlia minorenne), più altri 10mila alla donna in proprio e 20mila al figlio maggiore. Oltre alla condanna a dieci anni di carcere, l’uomo – che sta seguendo un percorso specifico per comprendere la ragione del suo comportamento – ha perso la responsabilità genitoriale, il diritto agli alimenti e alla successione. Non potrà svolgere incarichi o lavori nelle scuole o in altri luoghi frequentati da minorenni e, una volta scontata la pena, non potrà avvicinarsi a luoghi frequentati prevalentemente da minorenni per due anni.
Fonte : Today