Il Regno Unito svolta a sinistra

Come da previsioni, i laburisti hanno trionfato nelle elezioni legislative convocate appena sei settimane fa dal premier conservatore Rishi Sunak e tornano a Downing Street dopo 14 anni. Si prevede che il partito laburista vinca 410 seggi, mentre i conservatori 144.

L’avvocato specializzato in diritti umani Keir Starmer sarà il nuovo primo ministro e potrà contare su una super maggioranza. Ha costruito il suo successo puntando al centro moderato e patriottico, ha ricostruito il partito senza promesse altisonanti: serietà, stabilità, sicurezza, più tasse ai giganti petroliferi e alle scuole private, un milione e mezzo di nuove case. Si ritrova a guidare un paese con un’economia anemica e con la sanità pubblica devastata.

Starmer: “Servirò ciascuno di voi, che mi abbiate votato o no”

“Io servirò ciascuno di voi, che mi abbiate votato o no”. Lo ha detto il leader laburista britannico e premier in pectore Keir Starmer nel suo discorso di vittoria come deputato nel collegio londinese di Holborn e St Pancras, dove è stato con oltre 18.000 suffragi e con oltre 11.000 voti di vantaggio sul secondo candidato, ma ha perduto personalmente voti rispetto al 2019, anche per la concorrenza di un candidato indipendente di sinistra filo-palestinese. Starmer ha aggiunto che il Paese “ha votato per il cambiamento” e si è impegnato rilanciare una politica vista come “servizio pubblico”.

E’ un partito laburista certamente molto diverso e più moderato, rispetto a quello radicale di Corbyn, che espulso dal partito si è candidato come indipendente (ed è stato eletto, ha ottenuto 24.120 voti mentre il rivale laburista, Praful Nargund, 16.874).

Maggioranza labour

Una nuove proiezione della Bbc assegna alla maggioranza laburista 410 seggi, mentre ai conservatori di Rishi Sunak vengono attribuiti ora 144 possibili deputati (invece dei 131 previsti dagli exit poll): sarebbe il minimo storico, peggio dei 156 del 1906. Il balzo dei liberaldemocratici viene pure lievemente ridimensionato, da 61 a 54 seggi previsti dai primi exit poll, mentre alla destra populista di Reform UK vengono accreditati 4 seggi certi invece di 13. In termini di voto proporzionale Reform tuttavia sembra sfondare, stando a queste proiezioni indicative, con quasi il doppio dei voti dei LibDem e pochi punti di svantaggio dai Tory. Dettagli. Il problema complessivo a cui il governo dei labour si troverà davanti è la mancanza di fiducia crescente dei britannici che non riguarda solo il partito al governo, ma i politici in generale.

“Elezione persa più dai conservatori che non vinta dai laburisti”

Secondo John Curtice, guru dei sondaggi d’oltremanica, la valanga di seggi attribuita al Labour non corrisponde in ogni caso a un’analoga valanga di suffragi, che risultano aumentare in effetti di poco rispetto alla disfatta del 2019 e rimanere sotto il risultato ottenuto sotto la leadership radicale di Jeremy Corbyn nel 2017. La conclusione di Curtice è netta: questa elezione – ha detto, a dispetto delle dimensioni della super maggioranza pronosticata in Parlamento al partito di Starmer – “è stata persa più dai conservatori che non vinta dai laburisti”.

Eletto Farage

E’ arrivata l’ufficialità: anche Nigel Farage, leader di Reform UK, è stato eletto deputato, dopo 7 fallimentari tentativi. Il maggior esponente dell’estrema destra britannica ha vinto a Clacton ottenendo 21.225 voti. Ha battuto Giles Watling, il conservatore che alle ultime elezioni aveva ottenuto la maggioranza con 24.702 voti, ma che in questa edizione ne ha presi solo 12.820.

Fonte : Today