L’arrivo al vertice dei Tory per Sunak, alla fine, è maturato in una situazione già largamente compromessa: chiamato dopo la morte della regina Elisabetta – primo capo del governo designato da Carlo III – a raccogliere i cocci lasciati dietro di sé dal governo Truss, con i suoi dissennati azzardi economico-finanziari, in meno di 50 giorni di vita. E dopo che BoJo era stato travolto dal cosiddetto Partygate e scandali vari. Sunak si è messo al timone di una nave in tempesta, fra rischi di recessione e caro vita, fra problemi interni come l’immigrazione – in costante aumento malgrado la sbandierata stretta ai confini post-Brexit – e contraccolpi di conflitti internazionali. Qualche obiettivo raggiunto in realtà lo può rivendicare, dal contenimento dell’inflazione al ritrovato rigore dei conti pubblici, all’aver evitato la recessione (pur senza dare ossigeno alla crescita del Pil), alla chiusura all’insegna del buon senso dei residui contenziosi post Brexit con Bruxelles. A molti elettori, però, non è piaciuta la sostanziale continuità coi predecessori sui dossier più controversi, come il fallimentare piano per il trasferimento di migranti illegali in Ruanda a scopo dissuasivo. È stato anche accusato di non riuscire a instaurare rapporti di empatia con i cittadini, risultando spesso “out of touch”, lontano dal mondo della gente comune, con la sua ricchezza familiare che lo colloca da anni, in coppia con la moglie, nella classifica dei nababbi del Regno stilata dal Sunday Times: grazie a un patrimonio superiore persino a quello personale di re Carlo. Adesso a Sunak non resta che guardare al futuro. Secondo alcuni media già si prepara, con la consorte e le due figlie, a lasciare il Paese in direzione California, dove lo attendono una villa a Santa Monica e offerte sontuose da consulente e conferenziere. Anche se, vista l’età, non è detto che la sua carriera politica sia finita.
Fonte : Sky Tg24