Un annuncio di lavoro is megl che un concorso a premi promozionale: parafrasando lo storico spot del Maxibon, è esattamente quello che deve aver pensato il gruppo Froneri prima di lanciare la nuova campagna pubblicitaria del suo gelato, che come riporta Il Sole 24 Ore appare quantomeno sui generis.
Grazie alla collaborazione con InfoJobs, la società ha infatti pubblicato una vera e propria offerta di lavoro destinata agli aspiranti assaggiatori di gelato. L’impiego, della durata di un giorno, è definito il “lavoro dei sogni” dagli stessi promotori dell’iniziativa, prevede un compenso di mille euro. Le candidature a svolgere la dolce mansione sono state aperte dal 2 luglio e in meno di 48 ore hanno già superato quota 1300. Il 31 luglio, nel giorno del 35esimo compleanno del celebre gelato, chi sarà selezionato per diventare “assaggiatore/assaggiatrice di Maxibon” avrà “la possibilità di vivere la Cool Job Experience in una location esclusiva”, a patto che sia “una persona divertente, autentica, curiosa, appassionata dei social media e, soprattutto, dei gelati Maxibon”.
Dopo l’iconico spot che lanciò nel 1993 un giovanissimo Stefano Accorsi, il prodotto di Froneri ha dunque scritto una nuova pagina nella storia della pubblicità moderna, caratterizzandosi secondo la sua brand manager Simona Mantovani “per la sua irriverenza ed il suo stile fuori dagli schemi” e rappresentando “il marchio perfetto per sfatare il mito che il lavoro perfetto non esiste”.
Nel 2023 il comparto dei gelati confezionati, al netto delle polemiche relative al fenomeno della shrinkflation, è complessivamente cresciuto. Froneri in particolare ne ha prodotti un miliardo e mezzo, per un fatturato annuo in Italia di 375 milioni di euro (+16% rispetto al 2022). Un risultato figlio soprattutto del successo della grande distribuzione. Nato nel 2016 come joint venture tra Nestlé e l’inglese R&R, il gruppo controlla tra gli altri marchi come Coppa del Nonno, La Cremeria e Nuii. Secondo produttore al mondo di gelati, è presente in 25 paesi diversi e ha a libro paga circa 13mila dipendenti.
Fonte : Wired