Nuova richiesta di rinvio a giudizio per la ministra del Turismo, Daniela Santanchè. I giudici di Milano accusano l’esponente di Fratelli d’Italia di falso in bilancio, per presunte falsificazioni dei bilanci di esercizio dal 2016 al 2022 per Visibilia Editore spa, dal 2016 al 2020 per Visibilia srl in liquidazione e dal 2021 al 2022 per Visibilia Editrice srl.
Il provvedimento segue quello su un altro filone, quello sulle casse integrazioni Covid di 13 dipendenti su cui la stessa Santanchè è accusata di truffa aggravata ai danni dell’Inps. Dai banchi delle opposizioni si continua a chiedere a Giorgia Meloni di intervenire e di chiedere le dimissioni alla ministra, ma per ora tutto tace. “Noi le dimissioni di Daniela Santanchè le abbiamo chieste già un anno fa – spiega la deputata del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli, a Today.it – con una mozione in aula. Lei è venuta in Senato a difendersi e poi si è scoperto che quello che aveva detto ai senatori e ai cittadini non era vero. Dopo alcuni mesi abbiamo presentato lo stesso documento anche alla Camera e la maggioranza insieme a parte delle opposizioni ha votato per salvare la ministra. Insomma, noi pensiamo da tempo che si debba dimettere”.
Vi aspettate che Giorgia Meloni a questo punto intervenga?
“Oggi la presidente del Consiglio si ritrova ad avere una ministra che con tutta evidenza ha problemi giudiziari: noi non colpevolizziamo nessuno, non siamo un tribunale e pensiamo che tutti debbano difendersi nei luoghi preposti ma c’è un problema di opportunità. Pensiamo che di fronte a ipotesi di reato così gravi i membri di un esecutivo debbano dimettersi. È successo con il sottosegretario Vittorio Sgarbi in questa legislatura e con Claudio Durigon in quella passata. Quando è necessario ci si dimette, per onestà verso i cittadini”.
Loro dicono che finché non c’è una condanna vale la presunzione di innocenza.
“Se aspettiamo la condanna dopo ci diranno di aspettare i tre gradi di giudizio e nel frattempo passeranno anni. Daniela Santanchè è accusata di fatti molto gravi, perché sulla cassa integrazione Covid-19 parliamo di una presunta truffa allo Stato e non solo ai dipendenti. Ci domandiamo come si possa fare a svolgere il ruolo di ministro del Turismo in queste condizioni. Come fa lei a portare il buon nome dell’Italia nel mondo?”.
Sul piano politico le cose non sembrano andare meglio. Cosa pensa dell’ultima uscita sui turisti in elicottero nelle zone alluvionate?
“È chiaramente una boutade per sviare dalle notizie che arrivano dalla procura di Milano. Si è inventata i turisti in Valle d’Aosta con l’elicottero mentre i cittadini delle zone colpite dal maltempo ancora stanno lì a spalare il fango dalle loro case e dalle loro attività. Contemporaneamente abbiamo la Sicilia che è senz’acqua a causa della siccità: anche quella è una Regione che vive di turismo ed è già in alta stagione. Il governo continua a negare i cambiamenti climatici e la ministra che dovrebbe tutelare chi fa turismo sa solo fare proposte assurde, continuando a cadere nel ridicolo come con la fallimentare campagna ‘Open to meraviglia’. Ci si chiede poi con quali soldi voglia portare i turisti in Valle d’Aosta visto che non si trovano per cose importanti come la Sanità”.
E poi c’è la questione del conflitto di interessi. Come finirà con i balneari?
“In piena stagione estiva abbiamo imprenditori che non sanno quello che devono fare, che non sanno se possono fare investimenti per migliorare i loro stabilimenti e che si trovano in un limbo. Gli stessi cittadini non sanno quali pezzi di spiagge possono utilizzare e quali no e rischiamo di dover pagare delle sanzioni all’Europa. Per una sorta di ‘protezionismo’ su un settore su cui la stessa ministra ha un evidente conflitto di interessi non si sta trovando una soluzione e si sta facendo del male sia agli operatori che a quei giovani che vorrebbero iniziare un’attività. Si arrampicano sugli specchi con la storia della mappatura, ma la mappatura era già stata fatta; loro ne hanno fatta un’altra e ora stanno dicendo che devono addirittura rifarla, non si capisce su quali basi. In politica a un certo punto bisogna decidere. Speriamo che la presidente Giorgia Meloni si metta le mani sulla coscienza e convinca Santanchè a rassegnare le dimissioni, se non lo farà depositeremo nuovi atti nelle sedi opportune”.
Fonte : Today