40 mila euro per un orologio al ministero di Salvini: i (presunti) appalti truccati nell’inchiesta sulla corruzione

40mila euro per restaurare un orologio, altri 172mila per restaurare i balconi del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti di Matteo Salvini da cui cadevano calcinacci e nidi di vespe. Queste commesse fanno parte dei presunti appalti truccati al centro degli interessi di Lorenzo Quinzi, il dirigente del Mit indagato, e dell’imprenditore Ennio De Vellis, ai domiciliari, svelati dall’inchiesta che ha portato anche all’arresto di un generale dei carabinieri.

I presunti appalti di favore al Mit di Salvini: balconi e orologi

L’orologio in questione, si legge nelle parole dell’ordinanza di custodia cautelare riportate dalle agenzie, è quello “collocato al quinto piano del Ministero nel salone d’onore”. De Vellis vorrebbe occuparsi del trasporto dalla sede del Mit all’orologiaio, nell’ambito di un appalto da 40mila euro.

Da una conversazione del 20 novembre 2023, scrive il gip, emerge che “Quinzi concordava con De Vellis le modalità di assegnazione della commessa per il restauro” coinvolgendo anche l’orologiaio che si deve occupare della parte tecnica.

Parlando con una persona non identificata, Quinzi afferma che avrebbe interessato “una ditta che conosco” per il problema dei balconi pericolanti. “Per espressa volontà di Quinzi”, annota il gip, il 15 dicembre 2023 la Direzione Generale per il personale del Mit pubblicava la determina con la quale affidava l’appalto pari a 172mila euro, “per i lavori di eliminazione del pericolo di caduta derivane dal degrado degli elementi ornamentali dei balconi del primi piano del prospetto esterno alla sede del Ministero in via Nomentana alla società di De Vellis, come si vede dall’immagine sotto estrapolata da Today.it dai documenti del Mit.

Foto del documento del Mit sulle cifre del presunto appalto truccato

I due soggiorni a Sestriere e il pacco “regalo”

L’imprenditore ottiene anche l’affidamento diretto dei lavori di disinfestazione da un nido di vespe e un appalto per il facchinaggio nelle sedi centrali del Ministero. “Preoccupante quanto emerge in una conversazione del 6 marzo 2024 – è sempre il gip che ‘parla’ – quando Quinzi e De Vellis appaiono accordarsi per veicolare a favore del secondo un appalto dal valore importante per il servizio di trasloco di 700 dipendenti dalle sedi decentrate del Ministero verso una di prossima acquisizione”.

In cambio di questi presunto favori, Quinzi avrebbe ottenute delle utilità anche se il giudice precisa che servono approfondimenti su questo aspetto. Cita due soggiorni a Sestriere per Quiinzi in un immobile di proprietà di De Vellis e “la consegna di un pacco, presumibilmente un regalo” fatto avere al dirigente dall’imprenditore per il compleanno mentre “sono ancora da accertare i profili relativi alla promessa da parte di De Vellis di effettuare futuri lavori, tramite le sue società, su immobili riferiti a Quinzi”. L’ordinanza è costellata da “omissis”: vuol dire che e indagini non sono finite qui.

Fonte : Today