È indubbio che l’intelligenza artificiale (AI) stia giocando un ruolo sempre più importante nel risolvere problemi complessi e urgenti. Uno di questi sarà la lotta contro una delle eredità più letali dei conflitti: le mine e gli ordigni inesplosi. Ci sta provando HaloTrust, la più grande organizzazione umanitaria per lo sminamento al mondo fondata nel 1988 in Afghanistan. L’annuncio della collaborazione con Amazon Web Services (AWS) va in questo senso: utilizzare il servizio di machine learning SageMaker finalizzato al rilevamento di residuati bellici, mine e altri esplosivi in Ucraina. Un progetto sostenuto da un investimento di ben 4 milioni di dollari da parte di AWS, che rappresenta un passo significativo verso un’applicazione etica dell’intelligenza artificiale.
Come funziona l’AI per rilevare le mine
L’applicazione dell’AI in un contesto bellico promette di operare su più fronti, a cominciare dall’analisi delle immagini raccolte dai droni e dai satelliti. Un processo impegnativo, che a oggi ha impegnato l’associazione già con 542 voli di droni sui campi minati ucraini, occupando 11 terabyte di dati e immagini ad alta risoluzione. Dati preziosi, che potranno essere analizzati dalla AI per accelerare il rilevamento dei residuati bellici e mine terrestri, permettendo a Halo di dare priorità alle aree da bonificare e semplificando il lavoro dei 1100 volontari che operano in sei regioni dell’Ucraina.
Attualmente, il processo per identificare i residuati esplosivi bellici (ERW) da parte dell’AI è in fase iniziale. Halo è impegnata nell’addestramento dell’AI, un processo che richiede l’etichettatura manuale di migliaia di immagini (ad es. trincee, diverse varietà di mine anticarro) in modo che gli algoritmi possano imparare da soli a riconoscere e sorvegliare i campi minati in modo più efficiente. Questo richiede anche una continua verifica e validazione del modello da parte del personale di Halo per eliminare falsi positivi e negativi e migliorare l’accuratezza del modello.
Infrastruttura cloud e formazione
È prioritaria la necessità di caricare e archiviare in modo sicuro la quantità di dati che ogni giorno vengono prodotti da Halo – foto, dati spaziali e non inviati da più di 1200 raccoglitori di dati sul campo in 30 paesi del mondo. Un volume di immagini che sta crescendo in modo esponenziale. In questo senso, il supporto fornito a Halo da AWS include crediti che consentono di sfruttare la potente infrastruttura cloud computing di AWS a livello globale, utilizzando inoltre soluzioni tecnologiche che consentano loro di lavorare anche offline, caricando i contenuti nel cloud in un secondo momento. Un supporto che include anche la formazione del personale per ottimizzarne l’uso.
Fonte : Wired